La Presenza di Dio (Una parola… 9)

San Paolo, agli ateniesi radunatesi nell’Areopago della città, disse che in «Dio viviamo, ci muoviamo ed esistiamo» (Atti 17,28), in altre parole che non siamo noi presenti a Lui, ma è Lui presente ad ogni persona, credente o no.

Proprio perché in Lui viviamo, il Nazianzeno azzarda di suggerire ai suoi discepoli che si ricordassero di Dio tante volte quante respirano: Dio respira nel profondo di ognuno.

C’è un’altra sfaccettatura della presenza di Dio e ce la ricorda don Oreste Benzi: «Vivendo alla presenza di Dio tu non sei più soffocato né dalle cose, né dai fatti, né dagli avvenimenti ma nelle cose, nei fatti e negli avvenimenti vivi questa relazione con Dio.
Allora tu non sei più posseduto dalle situazioni e diventi veramente libero: non parli perché vieni applaudito, e non stai zitto neanche se ti fischiano. C’è un’altra forza che ti spinge, c’è un’altra unione, c’è un Altro con cui vivi, con cui operi nelle situazioni. Sei alla presenza del Signore che ti guida».

San Vincenzo Grossi conferma: «È regola infallibile dell’amore che l’amore cresce sempre alla presenza dell’oggetto amato. Ciò avviene anche fra gli uomini. Quanto più crescerà l’amore di un’anima verso Dio, se di continuo lo terrà presente! Più si conversa con Dio, più Egli si fa conoscere bello ed amabile. Da questa memoria continua poi si ha e si gode gran pace in mezzo alle più ardue tribolazioni, sapendo che Dio è con noi, e che gli sono note tutte le nostre croci e che ce ne può liberare quando vuole. È proprietà dell’amore il volere la presenza della persona amata».

Papa Francesco aggiunge un altro dettaglio: «La presenza di Dio nella nostra vita non ci lascia mai tranquilli, ci spinge sempre a muoverci. Quando Dio ci visita, sempre ci tira fuori di casa. Visitati per visitare, incontrati per incontrare, amati per amare».

Il Signore diventa il centro dell’esistenza e nel momento stesso che lui lo diventa, anche l’uomo, il fratello, sono il centro della nostra vita.

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