Il giusto rapporto tra l’uomo e la natura – Laudato si’ (3)
Riprendiamo la pubblicazione delle riflessioni sulla Laudato si, interrotte per vivere appieno questo tempo particolare e unico che proprio la «Natura» ci ha dato di vivere, cogliendoci impreparati e mettendo a nudo le debolezze e fragilità di noi «uomini evoluti» del terzo millennio. Alterneremo queste riflessioni con i già annunciati «fioretti di don Vincenzo», ma rimaniamo ovviamente aperte a dare voce ad eventi ed avvenimenti particolari che potrebbero segnare il nostro andare.
Il dibattito contemporaneo sull’ambiente si muove su tre visioni distinte circa il rapporto tra l’uomo e la natura.
La vera natura del mondo
Nella visione biblico-cristiana-ecologica quale rapporto sussiste tra l’uomo e la natura? Qual’è la vera natura del mondo naturale e la posizione dell’uomo in esso?
Secondo la visione biblica, la natura non è esclusivamente una risorsa, un puro dato consegnato al dominio dell’uomo; inoltre non è divina. Ciò significa che Dio non è la natura, ma la natura è di Dio, gli appartiene, è una sua creatura e dipende dalla sua volontà.
Pertanto, non può avere lo stesso trattamento dell’uomo, non va assolutizzata, né divinizzata, né sovrapposta in dignità all’uomo perché al vertice e al centro della creazione c’è l’uomo.
Scrive Papa Francesco al numero 69 della Laudato si’:
La posizione dell’uomo nel mondo
L’uomo, secondo Laudato si’ è al vertice e al centro della creazione per questo è possibile parlare di antropocentrismo. Ma questa sua posizione non è dualistica, infatti l’uomo non è il soggetto e la natura non è l’oggetto di questa relazione.
- fa parte della natura, e dipende da essa attraverso la sua corporeità;
- è inserito nell’ambiente naturale e il suo compito è custodirlo e svilupparlo;
- non è padrone di nessuna cosa creata: l’unico padrone è Dio, al quale tutto fa ritorno, anche l’uomo.
Che cosa, allora, fa dell’uomo il vertice della creazione e non un semplice elemento? È il suo carattere trascendente nei confronti del resto del creato: infatti, solo l’uomo può conoscere, decidere responsabilmente, cogliere il senso delle cose, dialogare con il Creatore.
Per questo il Magistero rifiuta ogni tipo di biocentrismo e di ecocentrismo, che propongono di eliminare la differenza e la superiorità ontologica dell’uomo sugli altri esseri viventi. Il discorso sull’uguaglianza, l’equivalenza e l’autonomia di tutte le creature non si accorda con la fede biblica della creazione.