Via Crucis del nostro tempo

Ogni giorno, in qualsiasi fuso orario è venerdì santo, e ogni luogo può essere il Golgota.

I tempi vengono definiti dai conflitti bellici, dalle calamità naturali, dalle persecuzioni, dalle organizzazioni criminali clandestine, come da governi e leggi totalitari. I luoghi sono le frontiere, lungo le quali si ammassano migliaia di poveri cristi e se riescono a oltrepassarle non è detto che la via crucis sia finita, ma sono anche le carceri sovraffollate, le città distrutte dalle bombe, i quartieri flagellati dalla malavita, le strade dove scorrono come fiumi sostanze mortali, sono i campi assolati dove macchie di corpi chinati consumano ore e vita finché c’è luce, i cantieri dove la sete di denaro prevale sul valore della vita…

Sono uomini, donne, bambini, che salgono il loro calvario, che si tratti di un deserto da attraversare, di un paese ostile da cui fuggire, di un mare insidioso da solcare o di montagne e boschi inaccessibili da percorrere, come di chi è condannato ad una morte ingiusta senza neppure provare a fuggirla.

Ognuno è caricato di una croce, più spesso è una croce invisibile, fatta di distacchi dolorosi e di speranze impossibili, di schiavitù psicologiche o sociali, di profitti economici a vantaggio di pochi.

Tutti percorrono la loro via crucis sostenuti da una speranza che li incoraggia a proseguire, a resistere nel loro cammino seminato di insidie e ostacoli.

Sono vie crucis dove non mancano le «pie donne», ovvero ONG, volontari, ed aiuti internazionali… preziose presenze spesso solo consolatorie…e non risolutive.

Sono vie crucis che prima o poi, con successo o tragicamente arrivano alla meta. Nessuno ritorna sui suoi passi, forse gli è anche precluso.

Gesù dopo essere caduto si è rialzato. Che cosa gli ha dato la forza?

La meta! Per lui: amare fino in fondo, fino alla fine.

Gesù di fronte all’ostilità prima e alla condanna a morte poi, non è tornato indietro.

“Egli è stato trafitto per le nostre colpe e schiacciato per le nostre iniquità”, dice la Scrittura. Noi, se pure iniqui, contavamo più della sua pelle e della sua stessa vita!

Oggi, venerdì santo, percorrendo le tradizionali quattordici stazioni della Via crucis, non possiamo dissociarle dalle vie crucis che ogni giorno, si consumano nel mondo, forse più nascoste che lontane dallo sguardo di chi è al sicuro.

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