Pentecoste: il respiro di Dio dentro di noi!

Un racconto rabbinico dice che Dio  dopo aver creato ogni uomo, ne spezza la forma e la butta via, perché ogni persona è unica.

Il giorno di Pentecoste, lo Spirito invase la casa dove erano rinchiusi gli undici, ma personalizzò la sua presenza posandosi su ciascuno dei presenti come lingue di fuoco. Lo Spirito, infatti, ci fa unici! Unici nel modo di amare, nel modo di dare speranza, nel modo di consolare e di incontrare; unici, nel modo di gustare la dolcezza delle cose e la bellezza delle persone. Nessuno vuole bene come me, come te; nessuno ha quella gioia di vivere che ho io, che hai tu; e nessuno ha il dono di capire i fatti come li comprendi tu. Il «come» indica la modalità, le caratteristiche, le sfumature e non la misura. Lo Spirito non crea dei superuomini ma dei figli unici.

È il «proprium» della sua opera, il respiro di Dio dentro ciascuno di noi che ci fa essere quelli che siamo.

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