L’abuso sulla creazione è peccato ecologico – Laudato si’ (8)
Quarto comandamento:
Ammettere che l’abuso sulla creazione è peccato ecologico.
È abbastanza facile riconoscere un peccato nelle guerre o nelle diverse forme di violenza e di maltrattamento delle persone, è più difficile ammettere che il peccato possa manifestarsi anche negli attacchi contro la natura. Nel trattare il peccato, infatti, è più immediato pensare e riferirsi alle relazioni umane e con Dio.
Papa Francesco al numero 8 della Laudato si’ riporta quanto detto dal Patriarca Bartolomeo e conferma la necessità che ognuno si penta del proprio modo di maltrattare il pianeta, perché «nella misura in cui tutti noi causiamo danni ecologici anche piccoli», siamo chiamati a riconoscere «il nostro apporto, piccolo o grande, allo stravolgimento e alla distruzione dell’ambiente».
Ogni atto o abitudine di distruzione dell’armonia dell’ambiente, ogni trasgressione contro i principi di interdipendenza rompe le reti di solidarietà tra le creature, tra le generazioni. All’uomo è richiesto di prendersi cura dell’interdipendenza.
Il peccato ecologico, oltre che con la natura, ha a che fare con le persone in quanto è un peccato soprattutto contro le future generazioni, perché non si garantiscono loro le stesse possibilità di vita che a nostra volta abbiamo ricevuto dai nostri predecessori.
Come consacrate, e Figlie dell’Oratorio in particolare, non so quante volte ci sia capitato di parlare ai nostri ragazzi e giovani di «peccato ecologico» e di richiamare alle responsabilità che ciascuno di noi ha verso le generazioni future. Far prendere coscienza che non si tratta solo di comportamenti «maleducati» ma che hanno una implicanza morale.