In margine al… coronavirus

Iniziamo la quaresima in sordina, dopo che i Vescovi di alcune regioni del Nord Italia hanno dato la disposizione di sospendere le celebrazioni fino a quando l’emergenza del contagio del Covid 19 sarà presente.

A questi eventi che stanno destabilizzando l’ordinarietà della vita delle comunità civili e cristiane, non sfuggono alcune nostre comunità di Figlie dell’Oratorio o perché fanno parte della cosiddetta «zona rossa» o perché si dedicano ad attività educative, di accoglienza e di aggregazione, sospese per questo contagio.

Siamo nelle mani di quanti a livello civile e sanitario stanno gestendo questa contingenza, siamo nelle mani gli uni degli altri quando rispettiamo non solo il nostro bisogno di sicurezza ma anche quello degli altri. Soprattutto, ci mettiamo tutti nelle mani Dio, non per essere fatalisti, ma perché Lui non può che ispirarci pensieri e propositi di bene. La preghiera delle nostre comunità è sempre preghiera ecclesiale anche se non liturgica e raggiunge ogni persona o famiglia o comunità in difficoltà perché non cada nello sconforto e nella sfiducia.

Dio ama la vita e  guida la storia, e non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande (A. Manzoni).

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