Non basta pregare, bisogna pregare bene

Don Vincenzo si dispose anima e corpo ad ascoltare «la Rosina» seduta davanti a lui: parlava come un fiume in piena. Non era nuovo a questo comportamento, perché, anche quando le inviava delle lettere, erano come degli atti notarili: lunghissime, minuziose nei dettagli fino alla ripetizione. Non erano nuovi nemmeno gli argomenti che stava presentando a don Vincenzo quel pomeriggio. E lui non poteva avere la scappatoia di simulare considerazione a quello che gli raccontava, perché la suora lo scrutava in viso e sapeva leggere anche dietro le rughe.

Don Vincenzo da parte sua, non aveva mai ignorato l’originalità della suora, ma anche l’onestà, quasi una passionalità nel fare il bene, nel cercare di fare tutto il bene possibile.

Per questo quando la piena si esaurì e la suora gli disse che era pronta ad ascoltarlo, don Vincenzo raccolse alcune riflessioni semplici quasi ovvie, ma pensate come la terapia adatta per la sua interlocutrice.

«I santi erano occupatissimi, eppure pregavano moltissimo», le disse senza riprendere gli argomenti del suo soliloquio, ma andando ugualmente al cuore della questione.

Ed entrando quasi in punta di piedi nel vissuto della suora, aggiunse che la mancanza di tempo  non poteva essere un motivo per trascurare o tralasciare la preghiera.

Non percepì alcun irrigidimento in lei, nemmeno quando le suggerì che la partecipazione alla preghiera della comunità sarebbe stato un aiuto validissimo per superare l’ostacolo o la scusa del poco tempo. Non solo, la fede e il fervore della comunità avrebbero sostenuto e alimentato la sua fede e il suo fervore.

La suora andò con la mente alla sua comunità raccolta in preghiera: la semplicità che  vi coglieva non era formalità, e la formalità non era automatismo.

Mentre pensava queste cose, don Vincenzo, aggiunse un tocco finale: «Però, non basta pregare, bisogna pregare bene!».

Non fu necessario che esemplificasse sul come pregare bene perché prima di poter aggiungere altre parole, la suora tra sé e sé disse: «Sì, pregare bene è pregare con tutta la  mia mente, con tutta la mia anima, con tutto il  mio cuore».

Don Vincenzo suggellò e confermò con una benedizione particolarmente intensa questo proposito tanto sincero quanto arduo.

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