L’angelo entrò nella sua casa (*)

La presenza dell’angelo nella casa di Maria di Nazareth è quasi furtiva, come quella di uno spirito, senza appuntamenti o altri tipi di preavviso, ma soprattutto lascia sorpresa e timorosa la ragazza, perché comunque si tratta di uno spirito!

«È un angelo o un vaneggiamento? E se davvero è un messaggero di Dio, che cosa vuole da me?», pensa Maria tra sé.

Il timore e la sorpresa generano in lei cautela, circospezione, e non si è gettata subito ginocchioni con la faccia a terra, come gli antichi padri davanti alla presenza del soprannaturale! Costui che le sa davanti le sembra comunque un estraneo al suo contesto di vita! Ma che spirito è?

I maestri di vita spirituale, però, affermano che le illuminazioni non avvengono prevalentemente durante il tempo della preghiera, quando tutto il corpo e lo spirito sono protesi verso il Trascendente. È Dio che  decide quando e come manifestarsi e i suoi tempi non sono prevedibili. Le illuminazioni, di solito, sorprendono per la loro estemporaneità e per la loro irrazionalità.

Dio, infatti, si infila nelle piccole cose e suggerisce passo dopo passo come fargli spazio nella vita.

Dopo Maria di Nazareth, Dio continua a cercare madri, e noi, «come frammenti di cosmo ospitali, ci prenderemo cura, come madri, della sua Parola, e dei suoi sogni» ( Ermes Ronchi).

(*) Celebriamo oggi la solennità dell’Annunciazione di Maria, differita solo per quest’anno a motivo della coincidenza del 25 marzo con l’inizio della Settimana Santa, la grande settimana centro del mistero liturgico-salvifico della nostra fede cristiana.

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