Perché un mese missionario?

Ottobre: Mese missionario! Ma perché un mese missionario?

Per ricordare il DNA del cristiano e che la Chiesa è nata in uscita.

Gesù ha percorso la Palestina da nord a sud, da est a ovest e si è spinto anche fuori dai confini della sua patria, camminando, ma non da solo. Era accompagnato costantemente da un gruppo di uomini e donne. Questo gruppo, proto-chiesa, è stato sempre in uscita, più a suo agio ed anche più accessibile sulle strade che nelle case e nelle sinagoghe.

«Beato l’uomo che ha sentieri nel cuore» (Salmo 84, 6): sentieri che sono tracciati per essere percorsi, come le barche che sono costruite per navigare, per prendere il largo.

Gesù ha mandato i suoi sempre verso il mondo: Andate, guarite, risuscitate, purificate, scacciate, date… (Mt 10,7-15)

Scrive Papa Francesco: “Desidero una chiesa che non attende ma va incontro; sa curare le ferite e riscaldare i cuori; sa piangere e accarezzare invece di rinchiudersi nelle norme. Una Chiesa che non ha nulla da difendere, ma molto da offrire. Che non si contrappone agli altri in conflitti teorici ma si immerge nelle persone”. (EG 74).

Una chiesa di uomini e donne con «Cuori ardenti, piedi in cammino» per andare alla ricerca delle faglie, delle fenditure nelle persone, là dove scorrono acque buone sepolte, inviata al servizio dei germi santi che sono in ciascuno. Per ridestarli. Inviata a captare e far emergere le forze più belle, tesori nascosti, a valorizzare il grammo di luce che è seminato in ciascuno.

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