Testimoni e profeti: Non possiamo tacere!

La terza domenica di ottobre è tradizione pastorale dedicarla al tema delle missioni ad gentes, cioè alla evangelizzazione delle nazioni che non hanno ancora ascoltato l’annuncio del Vangelo. Sembra strano che nel nostro tempo dove la comunicazione non ha limite di tempo perché è immediata, né di spazio, perché la «copertura della rete» sul nostro pianeta è pressoché totale, occorrano ancora missionari ad gentes…

Il papa nel suo messaggio per la giornata missionaria mondiale 2021 non si sofferma su questa dimensione, ma evidenzia che la chiamata missionaria è per tutti, perché «Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20).

Un messaggio non per pochi, gli inviati «speciali», ma per ciascuno di noi che avendo incontrato il Signore, non possiamo tenerlo per noi stessi, nel nostro gruppo, nella nostra comunità fosse anche quella ecclesiale. «La vita di fede si indebolirebbe, perderebbe profezia e capacità di stupore. Per sua stessa dinamica essa esige una crescente apertura capace di raggiungere e abbracciare tutti».

Il Papa evidenzia, nel suo scritto, alcune urgenze missionarie: la missione della compassione. La misericordia che ci è stata usata, infatti, diventa punto di riferimento per chi incontriamo e di credibilità: «dai frutti vi riconosceranno».

La missione della fraternità e dell’amicizia sociale che si fa carico delle fragilità. È una missione che coinvolge il cuore ma richiede solidarietà e alla solidarietà occorre «destinare tempo, impegno e beni».

Infine, nel contesto attuale egli rileva un bisogno urgente di missionari di speranza, più che di certezze scientifiche, economiche, politiche.

Di fronte al diffuso scetticismo che «tanto è lo stesso, nulla cambierà»… essere missionari di speranza è per ricordarci  che nessuno si salva da solo, non perché siamo tutti nella stessa barca, ma perché Gesù ci ha già procurato la salvezza dal male, dal peccato, e che la sua non è una promessa ma un dono da accogliere e da far passare di mano in mano. «Gesù Cristo vive veramente e vuole anche noi vivi, fraterni e capaci di ospitare e condividere questa speranza».

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  1. Il momento storico che la nostra Famiglia Religiosa sta vivendo non pone le premesse per uno sguardo missionario ad gentes. Tuttavia possiamo ancora testimoniare/annunciare, almeno per chi ci ha creduto davvero o, magari, è stata sul “campo”, la missione della compassione, della fraternità e dell’amicizia sociale, della speranza. Anche oggi tanti Bartimeo chiedono di riavere la vista (vedere Gesù nella loro vita), così che l’urgenza missionaria non si può estinguere.