Prudenza (Una parola… 7)

Qualcuno pensa che la prudenza sia la virtù «dogana» che ferma tutto per non sbagliare. No, la prudenza come virtù cristiana, è virtù di vita.

San Vincenzo Grossi mette in guardia del fatto che «Molti non fanno il bene che vorrebbero fare per non essere censurati, derisi, disprezzati. Dunque al fin fine è la superbia quella che ci impedisce di far tutto il bene che avremmo desiderio di fare… Il bene, però, va fatto bene, cioè con la dovuta prudenza. Senza prudenza le nostre azioni possono essere tempestive, senza tatto e senza giudizio. Esaminiamoci se non portiamo nelle nostre iniziative un’impetuosità di carattere che non è secondo Dio».

Lo spirito di prudenza viene da Dio e «non si confonde con la timidezza o la paura», ma «è la virtù che dispone a discernere in ogni circostanza il vero bene e a scegliere i mezzi adeguati» suggerisce il Catechismo (n. 1806). La prudenza non è indecisione, non è un atteggiamento difensivo.

È la virtù di chi sa discernere, sensibile alla novità dello Spirito. Allora “ravvivare il dono nel fuoco dello Spirito è il contrario di lasciar andare avanti le cose senza far nulla”, dice papa Francesco.

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