Ricordando don Cosimo Semeraro

Pochi giorni fa, ennesima vittima del Covid, è morto a Cerignola (Foggia) don Cosimo Semeraro.

Nato a Taranto nel 1942, a 22 anni entra nella Società Apostolica di san Giovanni Bosco e viene ordinato sacerdote nel 1971. Dopo la Licenza in teologia, prosegue gli studi nell’area dell’archeologia cristiana e quindi di Storia della Chiesa presso l’Università Gregoriana. Dal 1973 è Professore presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Salesiana per la cattedra di Storia della Chiesa, e dal 2002 Segretario del Pontificio Comitato di Scienze Storiche.

Queste sono solo alcune delle tappe del suo lungo e prestigioso curriculum accademico e, anche se la sua dedizione agli studi e alla ricerca storica sono state significative e determinanti nel suo ambito, avvalorate da numerosi riconoscimenti anche internazionali, l’anima di don Cosimo è stata un’altra.

La sua anima, infatti, la troviamo nelle parole di S. Giovanni Bosco: «Basta che siate giovani perché io vi ami». Łukasz è uno di quei giovani che hanno avuto la possibilità di incontrarlo e di essere coinvolti dalla sua salesianità. Un solo episodio a testimonianza di ciò. Una sera tornando in comunità, don Cosimo ha intravisto, seduti sul muretto di una parco di periferia, un gruppetto di adolescenti. Il richiamo a interessarsi di loro è stato troppo forte e si è fermato. Ha compreso subito che erano ragazzi senza casa, lontani dalla famiglia, arrivati fin lì da altri paesi. Cordialmente, ma in modo diretto, ha chiesto chi voleva andare con lui quella sera a dormire al sicuro. Tre lo hanno seguito e sono diventati oggetto delle sue cure. Gli ha trovato un alloggio, la possibilità di studiare e un lavoro. Łukas, uno dei tre, ha continuato a stare vicino a don Cosimo, ed è stato per un po’ di tempo il suo segretario privato per digitalizzare il materiale dei suoi studi storici, non come un dipendente ma come un figlio carissimo. E don Cosimo lo ha sempre considerato tale, accogliendolo nelle fasi più critiche e guidandolo con mano forte come farebbe un buon padre.

Il ricordo di Don Cosimo, per noi, è legato al servizio svolto come cappellano nella comunità di piazza Cimone a Roma. Da subito ha stabilito con le suore una empatia umana e spirituale che attingeva alla affinità dei carismi, quello salesiano il suo e quello di figlie dell’Oratorio il nostro. Nelle relazioni curava i dettagli, prendeva l’iniziativa, dissolveva nella cordialità ogni distanza, dava rilievo a tutto ciò che poteva diventare occasione di condivisione, metteva al centro la fraternità. Tutto questo senza essere invadente, con un tocco di familiarità che non ha mai superato la discrezione. Ha accompagnato la comunità e le suore che passavano da Roma, animando la vita liturgica ed evidenziando nelle celebrazioni i legami con il Carisma e con la vita dell’Istituto. In occasione del Capitolo generale del 2003 si è reso disponibile a curare l’animazione spirituale dell’assemblea, e lo ha fatto con la naturalezza e la cura con cui  ha sempre svolto il suo ministero.

Alla chiusura della comunità di piazza Cimone, don Cosimo non ha interrotto la relazione. Ogni occasione è stata per lui una buona occasione per ricordare “le care suore” di piazza Cimone, come diceva, e per esprimere verso l’Istituto stima e affetto, con la sua particolarissima carica di cordialità.

La nostra gratitudine a don Cosimo per quello che ha voluto e potuto condividere con noi, si fa preghiera intensa di suffragio e memoria viva del suo luminoso esempio di amore per i giovani e di sincera fraternità sacerdotale.

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Rispondi

  1. Grazie al Signore per avermi, provvidenzialmente, concesso di condividere un tratto di strada insieme, dove ho potuto apprezzare una presenza di alto profilo e, al medesimo tempo, spontanea e rispettosa. Carissimo don Cosimo, insieme a Maria Ausiliatrice e a S. Giovanni Bosco, vivi in pienezza la tua salesianità.

  2. No puedo no pensar en Don Cosimo sin una sonrisa…así era El agradable, acogedor y sonriente.En.mi paso por Piazza Cimone tuve la oportunidad de conocerlo y compartir algunas celebraciones junto a las queridas hermanas que vivían allí.Me queda su bendición brindada con tanto cariño…Que en paz descanses Padre Cosimo…y síguenos sonriendo desde el cielo.