Pagine di vita, racconti di un’anima (41)

Lodi, 8 giugno 1900

Eccomi alla vigilia degli esami finali. Mi sento serena e tranquilla come un bimbo in braccio a sua madre. Che importa se non ho più gli anni di un bambino e i prossimi saranno 25? Sono andata a confessarmi e a chiedere una benedizione speciale al padre. Le sue parole e la sua preghiera mi hanno dato molta gioia e serenità.

SEPARATORI PER GRAFICA

Lodi, 29 giugno 1900

Per tutto il periodo degli esami il buon Dio ha mantenuto nel mio animo un diffuso senso di pace e ho potuto sostenere la fatica senza grandi sforzi, anche se ero molto debole.

Com’era da prevedere, non sono stata promossa e nemmeno Taddea. Lei deve riparare italiano ed io storia. Non mi avvilisco, ma non posso dire di non aver pianto, anche se poteva succedermi di ripetere l’anno e invece ho solo una materia, che sistematicamente da tre anni, ho ripetuto a settembre. La Direttrice ha assistito al mio esame e ha fatto di tutto perché fossi promossa, ma non è riuscita a convincere i professori. Salutandoci ci ha invitate a studiare, ma senza affanno e soprattutto di recuperare energie.

Sono rimasta a Lodi ancora qualche giorno per mettere in ordine la stanza, i libri e altro materiale della scuola, ma non ho dovuto svuotare tutto perché, a differenza delle precedenti estati, quest’anno la casa rimane aperta. Sono passata dal padre confessore per un’ultima benedizione che ha accompagnato con mille raccomandazioni: curare la salute, non affliggermi per suor Maria perché è già pronta per il cielo e accogliere con serenità e calma quanto il Direttore disporrà per me.

Mi rattrista il pensiero che a motivo della nuova futura destinazione possa essere privata della sua guida spirituale. Mi sentirò sola soprattutto nelle incertezze della vita spirituale. Se volessi rivolgermi a don Vincenzo per manifestargli i miei dubbi e timori, non sarebbe la stessa cosa, perché immagino la sua risposta di sempre, breve e concisa: «Lasciati guidare da Dio».

Per ora desidero solo trascorrere i due mesi dell’estate facendo compagnia a suor Maria nella sua malattia e godendo della compagnia di Taddea che mai come in questi giorni manifesta il bisogno del mio conforto, della mia conversazione su temi della nostra vita spirituale.

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