«Quando venne la pienezza del tempo (Gal 4,4)».

Raccogliamo, sintetizzando, gli spunti di riflessione che la CEI ha proposto nel messaggio per la Chiesa italiana per questo tempo di quaresima.

La pandemia con tutti i suoi effetti, con il suo prolungarsi nel tempo, potrebbe essere considerata una pedagogia ed essere vissuta o come opportunità o come un grave impedimento, con le infinite sfumature che possono prodursi tra queste due posizioni estreme e contrastanti, sfumature dentro le quali ognuno di noi può ritrovare la propria esperienza.

I vescovi italiani, a partire da questo contesto, suggeriscono tre atteggiamenti perchè anche questa fase della pandemia illuminata dalla quaresima possa essere un tempo favorevole all’ASCOLTO, alla REALTÀ, alla SPIRITUALITÀ.

Scrivono che «l’ascolto non è una semplice tecnica per rendere più efficace l’annuncio; l’ascolto è esso stesso annuncio, perché trasmette all’altro un messaggio balsamico: “Tu per me sei importante, meriti il mio tempo e la mia attenzione, sei portatore di esperienze e idee che mi provocano e mi aiutano a crescere”. Ascolto della Parola di Dio e ascolto dei fratelli e delle sorelle vanno di pari passo».

Continuano: «L’ancoraggio alla realtà storica caratterizza la fede cristiana. Non cediamo alla tentazione di un passato idealizzato o di un’attesa del futuro dal davanzale della finestra. È invece urgente l’obbedienza al presente, senza lasciarsi vincere dalla paura che paralizza, dai rimpianti o dalle illusioni. Da qui l’impegno a sopportare che ci siano problemi che non possono essere risolti in breve tempo e con poco sforzo. A liberarsi da rigidità che impediscono di lasciarsi convincere dalle novità che vengono dalla realtà». 

E concludono che si tratta  di cogliere «la pienezza del tempo» (Gal 4,4) ovvero di scorgere l’azione dello Spirito, che rende ogni epoca un “tempo opportuno”.
Per questo si richiede una interiorizzazione profonda dello stile di Gesù, del suo sguardo spirituale, della sua capacità di vedere ovunque occasioni per mostrare quanto è grande l’amore del Padre. Lo Spirito infatti non  è alieno dalla storia, continua a lavorare come sempre. Quale azione dello Spirito riconoscere in questo nostro tempo? Andando al di là dei meri fatti che accadono nel nostro presente, quale lettura spirituale possiamo fare della nostra epoca, per progredire spiritualmente come singoli e come comunità credente?»

Non si tratta di aspettare che il futuro nuovo arrivi a noi, ma di muovere dei piccoli passi nel presente. I tempi e le loro vicende stanno dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama!».

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