Cammino, ricerca…ovvero: «avviare processi» (XVII Capitolo generale)

Sono queste le ultime ore del XVII capitolo generale, che si chiude il 24 luglio!

Prima della conclusione ufficiale, c’è stata la celebrazione eucaristica presieduta, ieri, 22 luglio, dal vescovo di Lodi, Mons Maurizio Malvestiti. È come se avesse giocato in casa, essendo la Casa Madre e la Casa Generalizia presenti nella città di Lodi, per cui alla familiarità ha unito stima e incoraggiamento! Nella omelia ha voluto toccare molti temi, dalla essenza della Vita consacrata che è «amore e solo amore», alla paternità spirituale di san Vincenzo Grossi, alla spiritualità ispiratrice di san Filippo Neri e alla guida formativa di Madre Ledovina Scaglioni. Non ha dimenticato un omaggio al nuovo Governo e un ricordo a tutte le comunità dell’Istituto, e ha richiamato il tema del capitolo generale, la missione educativa, che ha sintetizzato nella formula, tutta «Scaglioniana» (coniata da madre Ledovina Scaglioni!), «fare tutto il possibile».

Nella sua nutrita omelia tra le tante certezze sono emerse due parole che interpretano con verità il senso del Capitolo generale nella vita di un Istituto religioso: Cammino e ricerca…

Con la dichiarazione ufficiale di chiusura del capitolo generale, si conclude una fase, solitamente la meno complessa, e da quel momento si avvia la fase che coinvolge ogni comunità, ogni suora perché le riflessioni, le considerazioni dell’Assemblea capitolare si trasformino in vita e missione.

L’Assemblea ha sicuramento elaborato un Documento, sul quale il nuovo Governo imposterà il Programma per il prossimo sessennio, ma il tutto avrà continuità se, come dice papa Francesco, si «avvieranno processi».

Citando padre J. Paredes, come già in un precedente post (Suscitare il desiderio), possiamo metterci in salvo da impazienti e miracolistiche aspettative verso il Capitolo generale, se, come egli afferma, siamo consapevoli che «ciò di cui oggi abbiamo bisogno, è di avviare processi più che stendere progetti». E cita Saint Exupery che scrive: «Se vuoi costruire una barca per poter navigare, non incominciare a cercare del legno, a tagliare assi, a organizzare il lavoro…, prima di tutto devi far sorgere negli uomini e nelle donne un gran desiderio per il mare».

Cammino, ricerca: sono sinonimi di un processo che deve riuscire ad accendere nel cuore di tutte noi la voglia del «mare», perché la vita religiosa, la nostra vita di Figlie dell’Oratorio, possa prendere il largo.

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