11 febbraio: Lourdes

Lourdes 1858: una grotta, una sorgente e una fanciulla sprovveduta.

Una fessura scavata dal tempo e dalle intemperie, come tante ne possiede la montagna.  Quella di Massabielle è diventata un luogo di grazia.

Qui Bernadette vede una Signora: posto davvero inadatto alla Sua persona e al Suo messaggio.

Qui Bernadette si sente per la prima volta oggetto di rispetto e di considerazione, da parte della Signora.

Qui Bernadette, scavando con le mani nella terra, trova un rivolo d’acqua, una sorgente… di grazie.

Da allora Lourdes è l’icona della presenza della Madonna.

Una vicinanza  che continua ad esprimersi  allo stesso modo: dopo la croce di Gesù nessun luogo, nessun spazio, nessuna situazione  possono essere considerati indegni di accogliere un pezzo di Cielo; nessuna persona o miseria o malattia è immeritevole di benevolenza divina; l’acqua attinta o in cui immergersi con fede rigenera e risana ferite oscure e profonde soprattutto quelle del cuore.

Le vicende possono aver fatto di Lourdes uno dei luoghi sacri cattolici tra i più frequentati, ma il numero dei pellegrini che lo visitano, i fiorenti affari commerciali che vi ruotano intorno, la maestosità degli edifici che la fanno spiccare tra i boschi dei Pirenei, l’efficienza della organizzazione che la rende meritevole non hanno mai intaccato lo spazio della grotta con la statua dell’Immacolata che la abita: come ai tempi di Bernadette la nudità della roccia, la forza dell’acqua sorgiva, la dignità della persona, soprattutto malata ci dicono che Dio è sempre con noi.

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