Devozioni mariane tra le FdO: Tre Ave Maria ogni giorno

La devozione delle tre Ave Maria  affonda le sue radici nel 1200, in seguito ad una illuminazione ricevuta da Santa Matilde di Hackeborn, monaca benedettina, durante la quale la Madonna le assicurava la sua assistenza in morte e le chiedeva di recitare ogni giorno tre Ave Maria in onore della SS. Trinità per i privilegi che le aveva concesso.

Si potrebbe obiettare che c’è una grande sproporzione nell’ottenere la salvezza eterna con la semplice recita giornaliera di Tre Ave Maria, ma «Dio è padrone assoluto dei suoi doni. E la Vergine SS. risponde con generosità proporzionata al suo immenso amore di Madre».

L’elemento specifico di questa devozione è l’intenzione di onorare la SS. Trinità, intenzione, però, che non ne esclude altre. Essa diventò una pratica universale quando Leone XIII concesse indulgenze e prescrisse che il Celebrante recitasse con il popolo le Tre Ave Maria dopo la S. Messa, prescrizione  che durò fino al Concilio Vaticano II.

Molti Santi ne furono propagatori. S. Giovanni Bosco la raccomandava vivamente ai suoi giovani.

È entrata nel nostro Istituto come pratica correlata al compito di educatrici. Era l’ultima preghiera della sera, prima del riposo e prima di spegnere le luci nelle stanze e nei dormitori delle ospiti o di salutare le ragazze che lasciavano l’oratorio per tornare alle proprie famiglie.

Non è un mezzo di salvezza presuntuoso o superstizioso, ma la Chiesa insegna che la salvezza è nella costanza del proposito e questo ossequio alla Vergine SS. recitato ogni giorno, ottiene misericordia e salvezza.

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