Le visite a Gesù Sacramentato

Don Vincenzo praticava con fedeltà e assiduità la visita al SS. Sacramento. L’aveva appresa in seminario, ma già da fanciullo, quando con sua sorella Bettina si trovava a passare davanti alla chiesa, immancabilmente entravano. Si trattava di pochi minuti, sufficienti a creare in lui un buon antecedente che la formazione aiutò a riempire di contenuto e di significato. A lui non interessava tenere il conto di quante visite riuscisse a fare in un giorno, come suggerivano alcuni santi, ma trovandosi nelle vicinanze della chiesa non si lasciava sfuggire l’opportunità di entrarvi e di sostare in un colloquio spirituale, se pur breve e semplice.

 Nei suoi scritti se ne trovano frequentemente tracce, sicuramente momenti fatti insieme ai suoi fedeli, ma espressione della sua sensibilità spirituale e della sua fede.

 

«Gesù, nella passione il tuo amore fu immenso,

 ma nell’Eucarestia hai superato te stesso:

 il tuo fu un eccesso di amore».

 

«Sei in mezzo a noi, prigioniero da secoli nei nostri tabernacoli,

Quando vi fisso lo sguardo, mi sembra un piccolo sepolcro

e Tu lì dentro morto…

No! Tu sei sempre vivo e continuamente intercedi per me, per tutti.

Qui mi aspetti perché vuoi colmarmi delle tue grazie

e io posso venire senza impedimenti di sorta

perché non sono necessari né intermediari né anticamere».

 

«Non ho motivo per invidiare i tuoi contemporanei

che Ti hanno visto e parlato con Te:

li supero in fortuna!

Non ho motivo per invidiare i santi:

ai piedi del tabernacolo ricevo luci alla mente, dolcezza al cuore, forza alla volontà».

 

«Sei qui  Dio, mio Padre… Sei qui Gesù, mio fratello.

Sei qui, mio amico..; sei qui, mio Medico».

 

«È qui il Cuore amatissimo di Dio

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