Sabato santo: un giorno vuoto?

Il sabato santo è il giorno in cui non accade nulla!

È un giorno frammezzo tra la morte e la risurrezione di Gesù.

Le parole, i racconti lasciano posto al silenzio: non si sa più che cosa dire.

La crocifissione, con il suo scenario di ingiustizie, corruzioni, collusioni, ha chiuso la bocca a tutti, vinti e vincitori.  Si impone un’evidenza: siamo posti di fronte alla morte.

Sembra un giorno vuoto. ma è pieno di attesa, quella delle donne che vogliono tornare al sepolcro per ungere il corpo; di paura, quella dei discepoli che stanno chiusi in casa per timore dei giudei, di tranquillità, quella delle autorità che hanno messo fuori gioco per sempre un possibile sobillatore di folle; di riposo, quella di Gesù.

Questa  tranquillità apparente, che può essere anche un tempo della nostra vita, come della vita del mondo, attraversato nel profondo dai dubbi se abbia senso vivere, se il bene debba soccombere sotto la virulenza del male, in cui la propria debolezza si assomma fatalmente al nulla, al vuoto, e in cui tutto sembra oscurarsi, è il luogo in cui il Signore dei vivi e dei morti viene, fuori da ogni aspettativa e da ogni logica, a portarci la «salvezza» che noi non possiamo darci.

Aspettiamola!

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