Atterraggio a Carcelén Bajo

Anche suor Caterina Margini, al termine del suo duplice mandato come Superiora generale, fu inviata in missione in EcuadorE venne anche per me il «mandato»per la missione ad gentes!

Prima di partire, ho frequentato un corso intensivo su temi missionari letti dall’angolatura antropologica, pastorale e teologica, per non arrivare sprovveduta, e alla fine mi sentii investita, per questa missione, dalle parole stesse di   Gesù: «Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi».

Così, ben corazzata, chi o che cosa mi avrebbe intimorita?

La prima domenica a Carcelén-Quito, durante la presentazione alla comunità cristiana nel  corso della  messa, il parroco, per attirare l’attenzione dei presenti su di me, mi indicò  come «la suora dai capelli bianchi!!!» Cioè l’abuelita, la nonna! Rassicurò tutti dicendo che avrei accompagnato la comunità con la preghiera.

Quelle parole sono suonate ai miei orecchi come il reale mandato in terra di missione! L’aereo che dall’Italia mi aveva portato in Ecuador era atterrato all’aeroporto di Quito-Mariscal Sucre, ma in quel preciso momento è avvenuto il mio reale atterraggio a  Carcelén Bajo. Non ho dovuto sconfessare come inutili i contenuti del corso per i missionari che avevo seguito, ma andava tutto riportato alla concretezza. Fortunatamente il mio disincanto è stato subito illuminato da una preghiera che si recitava prima della conclusione della messa per il buon esito della missione nazionale: «Senor, aquì estoy como levadura escondida y come semilla enterrada» («Signore, eccomi come lievito nascosto e come seme interrato/nascosto nella terra»).

È stato il leit-motiv che mi ha accompagnato in seguito, non come esercizio di umiltà o di nascondimento, ma come modalità per entrare nel tessuto sociale, ecclesiale e familiare di quella comunità cristiana. In punta di piedi, a fianco, in mezzo, come se fosse la cosa più naturale.

Non sono rimasta molti anni in terra di missione, ma li ho vissuti come una full-immersion. E non perché in poco tempo ho potuto fare tante cose, ma piuttosto il contrario, perché in tutto il tempo che ho avuto a disposizione ho cercato di fare una cosa sola: camminare nella fede e nel servizio della carità insieme alla mia comunità religiosa e  alle persone di questa comunità cristiana.

suor Caterina Margini

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