L’ultimo giorno dell’anno con san Vincenzo Grossi

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Il suono delle campane aveva raccolto i parrocchiani di Regona a conclusione del 1874 attorno al loro parroco, don Vincenzo. Avevano lasciato il tepore delle loro case e si erano immersi nel gelido delle strade e della chiesa. Le parole di don Vincenzo avrebbero riscaldato i loro cuori perché quando lui parlava era come se un po’ del suo fuoco interiore fosse condiviso con chi lo ascoltava. In quel tardo pomeriggio di fine anno li  invitò alla gratitudine  verso Dio non solo perché è «un obbligo da parte dei sudditi ringraziare i padroni ma perché – trattandosi di Dio –  è un bisogno del cuore». Li esortò a dare «uno sguardo all’anno passato per ringraziare il Signore per i benefici elargiti nell’ordine naturale, vita, salute personale e famigliare, buona annata» riguardo le loro aziende  e, anche se più difficileper le  avversità, perché, aggiungeva, «con la scorta della fede, possiamo ammirare la benignità di Dio, anche quando ci flagella».

31 dicembreAnche noi, giunte alle ultime battute dell’anno 2015, abbiamo tanti motivi di ringraziamento, non ultimi quelli che don Vincenzo suggerisce ai suoi fedeli,  doni di grazia mescolati, secondo un  divino provvidenziale disegno, alle prosperità e alle avversità.

Come Figlie dell’Oratorio, però, abbiamo una ragione specialissima per ringraziare il Signore. Il 2015  ha visto riconosciuta ufficialmente la santità del nostro Fondatore! Un piccolo  e particolare anno santo. Sappiamo che i santi, la loro testimonianza e la loro intercessione, sono un dono universale offerto a tutti i credenti, ma per noi lo è in modo precipuo come grazia e  come pegno. La santità del Fondatore non è un punto di onore, anche se ci sentiamo onorate di essere le figlie spirituali di un santo!, ma un rinnovato mandato a prolungare nella chiesa visibilmente e concretamente la sua santità, perché Lui ci ha ritenute degne di considerarci sue figlie spirituali.

E in questo scorcio di fine anno, don Vincenzo ci accompagni, come ha fatto con i suoi parrocchiani, a vivere la transizione da un anno all’altro, grate per il passato ma anche per il presente, quello che ci dà la gioia di avere un padre santo.

Rispondi

  1. La data del passaggio da un anno all’altro è qualcosa di convenzionale, ma, quale che sia, il passaggio in sé ha un significato particolare sottolineato in tutto il mondo con eventi e celebrazioni.
    Ringrazio san Vincenzo che mi aiuta a farlo dandogli un significato non “mondano” ma spirituale perché anche questo momento possa concorrere al mio bene.

  2. Ringrazio di cuore (non so chi?) ma davvero di cuore per gli articoli che continuamente pubblicate sul nostro sito “la via è aperta”. Noi li leggiamo volentieri in comunità. Ci sentiamo vicine e unite nella preghiera rivivendo la gioia della canonizzazione del nostro Santo perché richiamiamo di tanto in tanto i suoi pensieri, per essere sue vere figlie spirituali nella testimonianza quotidiana. Un abbraccio e buon anno Sr Rosetta e Comunità di Viadana

    1. Carissima, grazie per le parole di approvazione e sostegno al nostro impegno a tenere vivo questo blog il cui scopo è proprio quello di diffondere la spiritualità e l’opera del nostro fondatore. La sua santità infatti non è stata riconosciuta per rimanere scritta nel libro dei santi, ma per contagiare le nostre vite e riversarsi su un numero sempre più grande di uomini e donne di buona volontà.
      Domandi chi siamo! La gestione concreta del blog è affidata a me, suor Rita Bonfrate, ma gli articoli sono il frutto di contributi vari di sorelle che si impegnano in prima persona a studiare don Vincenzo, e a condividere le loro riflessioni. Ci sono anche contributi di giovani laici che vogliono condividere le loro esperienze a contatto con il carisma di don Vincenzo e delle sue suore.
      Ancora grazie! E a tutta la comunità auguri di buon cammino nel 2016!

  3. Passa il tempo, i mesi, le ore, le stagioni…..la vita é ciclica; accompagnata da un ritmo…..che questo ritmo possiamo viverlo secondo il cuore del Maestro e in sintonia con il nostro Fondatore per saper “mettere” vita nel ritmo quotidiano nello stile del vangelo. Per tutto quello che c’é stato grazie e per tutto quello che viene sí! Buon Anno!