La Chiesa (Una parola… 31)

Cristo sì, Chiesa no!

Una affermazione di moda qualche decennio fa per smontare l’assioma che la «Chiesa è la società dei perfetti cristiani». Ed è con ragione che la Chiesa e i cristiani non sono perfetti, lo ha detto più volte papa Francesco. In una intervista alla domanda «Come considera le persone che la criticano», dopo una pausa di silenzio ha risposto: «Io personalmente merito gli attacchi e gli insulti perché sono un peccatore, ma la Chiesa non li merita».

Se lo dice il papa che è un peccatore, chi può definirsi perfetto cristiano? La Chiesa, è chiaro, non è una «organizzazione» di persone che si incontrano, «ma è opera di Dio».

San Vincenzo Grossi, considerando le gravi accuse che, ai suoi tempi, gravavano sulla Chiesa scriveva: «Voi, solo che poniate attenzione all’intorno, vedete e sentite rimbombare contro di lei accuse fiere e molte: escono dalla stampa, dalle cattedre, dalle sette e perfino dai parlamenti. Piangerete dunque ancora la Chiesa abbandonata? Mi direte di nuovo: il secolo XX darà sepoltura alla Chiesa? Io non piango della Chiesa, perché “ecce ego vobiscum”».

E proseguiva: «Io trovo che la Chiesa nell’età presente non è più indotta a deplorare la perdita di popoli e nazioni. Molti e infiacchiti cristiani già da un pezzo fummo e siamo: ebbene che cosa conveniva fare per riscuoterci e per ritemprarci? Quando le acque si fermano e minacciano d’imputridire, ci vuole la tempesta per metterle in movimento. E quando il gelo tiene i corpi immobili, la fiamma è necessaria per cacciarlo. Fratelli, la tempesta è venuta; lasciate che le acque si muovano e si rischiarino. Il fuoco della tribolazione si è acceso: lasciate che bruci».

A queste parole fa eco papa Francesco quando desidera che la «Chiesa sia come un ospedale da campo dopo una battaglia» piuttosto che una società di perfetti cristiani, concludendo che è «meglio una Chiesa incidentata, per uscire, annunziare il Vangelo, che una Chiesa asettica ma ammalata da chiusura» .

«Dio mio, ti ringrazio che m’hai dato occasione di parlare quest’oggi della mia madre, la Chiesa Cattolica!» (s. Vincenzo Grossi).

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