Trasfigurarsi: uscire dalla comfort zone
Francesco ci ricorda che «anche se i nostri impegni ordinari ci chiedono di rimanere nei luoghi di sempre, vivendo un quotidiano spesso ripetitivo e a volte noioso, in Quaresima siamo invitati a “salire su un alto monte” insieme a Gesù, per vivere con il Popolo santo di Dio una particolare esperienza di ascesi».
Il tempo di Quaresima è un tempo di movimento. Trasfigurare infatti significa far cambiare d’aspetto o d’espressione, assumere un aspetto diverso da quello normale e consueto. E ogni cambiamento richiede la disponibilità a «mettersi in cammino, un cammino in salita, che richiede sforzo, sacrificio e concentrazione, come una escursione in montagna. Questi requisiti sono importanti anche per il cammino sinodale che, come Chiesa, ci siamo impegnati a realizzare».
Il pontefice mette in parallelo il processo sinodale e il brano evangelico, sottolineando come il primo «appare spesso arduo. A volte ci potremmo scoraggiare. Ma quello che ci attende al termine è senz’altro qualcosa di meraviglioso e sorprendente, che ci aiuterà a comprendere meglio la volontà di Dio e la nostra missione al servizio del suo Regno».
È vero, il sinodo in corso è qualcosa che non può lasciarci come prima e di cui non conosciamo l’esito finale. Questo ci mette in crisi, al contrario di stasi e immobilità, che spesso associamo a garanzie, certezze e sicurezza, almeno nell’immediato.