Far sentire la propria voce: le proposte dei giovani alla Chiesa (Sinodo 4)

Sabato 6 novembre alle 8.00 in piazza Duomo non c’è ancora nessuno. La città è semi deserta e raggi di sole obliqui la risvegliano pian piano. Non è la Milano che tutti hanno in mente, frenetica, movimentata, affollata, ma una Milano silenziosa che deve ancora mettersi in moto. Nel giro di pochi minuti però, il piazzale della cattedrale si riempie di giovani colorati provenienti da tutte le diocesi lombarde. Qua e là tra la folla si notano anche figure vestite di nero con un berretto violetto: i vescovi! È la giornata regionale «Giovani & Vescovi», nata in seno al Sinodo dei Giovani voluto da Papa Francesco nel 2018. Ragazzi dai 18 ai 30 anni si stanno radunando per discutere di 5 grandi tematiche: (1) vocazione e lavoro, (2) affetti e dono di sé, (3) intercultura, (4) ecologia e (5) riti. A questo proposito, sono stati allestiti all’interno del Duomo tavoli per piccoli gruppi di 15 persone, a cui siederanno giovani rappresentanti delle diocesi lombarde in compagnia dei rispettivi vescovi. La giornata inizia con una breve presentazione della storia e delle meraviglie del Duomo di Milano. Successivamente un filmato aiuta a entrare nell’atmosfera riflessiva, di dialogo, ascolto e confronto che caratterizzerà i vari tavoli. Le tematiche del giorno sono attuali, sfaccettate, importanti, complesse. Alle orecchie delle guide delle diocesi arrivano problematiche e proposte raccolte in maniera capillare da diverse province, di cui si fanno portavoce i giovani. I vescovi ascoltano e prendono nota, favorendo lo scambio di idee e di esperienze. Le distanze fisiche, gerarchiche e anagrafiche scompaiono; i ruoli di oratore e ascoltatore appaiono ribaltati rispetto a quanto succede abitualmente. Il confronto è stimolante e arricchente e l’aiuto di un moderatore e di un tempo definito per intervenire permette a tutti i partecipanti di contribuire alla discussione. La mattinata si conclude poi con un momento di raccoglimento comunitario che vede anche la partecipazione dell’arcivescovo di Milano Mario Delpini e un momento conviviale con il pranzo poco distante dal Duomo. Le criticità e le proposte relative alle 5 tematiche affrontate vengono esposte nel pomeriggio da alcuni portavoce, cosicché tutti possano avere una visione d’insieme della giornata. Per quanto riguarda vocazione e lavoro, emerge prepotente il tema della precarietà che ostacola la realizzazione di progetti personali e di coppia, ma che può anche, in certe situazioni, garantire una bella flessibilità. Oggi più che mai, sembra che per i giovani la vocazione personale sia difficile da capire e non sempre coincida con il lavoro che si svolge per vivere; tuttavia, una volta che la vocazione viene scoperta, questa arricchisce il contesto in cui si opera. Le proposte avanzate dai giovani ai vescovi riguardo a vocazione e lavoro sono percorsi formativi che aiutino i ragazzi a trovare la loro strada e il supporto dei lavoratori tramite la creazione di spazi di coworking utilizzando immobili parrocchiali. Si passa poi al tema affetti e dono di sé, uno dei temi che letteralmente sta più a cuore. La percezione dei giovani è che nella Chiesa tanti aspetti dell’affettività siano avvolti da tabù e un po’ distanti dalla società a cui si appartiene. Tra le proposte fatte ai vescovi ci sono la creazione di percorsi che trattino di affettività e l’inclusione di concrete situazioni affettive spesso invisibili agli occhi della Chiesa. Dalla discussione sull’intercultura viene evidenziata invece un’accoglienza spesso passiva, una sorta di tollerante indifferenza dello straniero da parte della Chiesa. Vengono allora proposte attività di integrazione e valorizzazione delle differenze culturali, culinarie, linguistiche, musicali da parte della Chiesa nelle comunità parrocchiali. Riguardo all’ecologia, il sentore dei giovani è che la Chiesa faccia sentire poco la sua voce a livello istituzionale, che non sostenga e promuova decisioni politiche in tal senso e che non adotti soluzioni green ed ecologiche nelle proprie strutture parrocchiali. Viene perciò proposto di potenziare la raccolta differenziata dei rifiuti, favorire il riciclo e il riuso, scegliere alternative energetiche meno inquinanti e più sostenibili all’interno delle parrocchie. I riti invece vengono riconosciuti come parte importante della vita e della società. Spesso però alcune formule appaiono vetuste e poco coinvolgenti, distanti dal quotidiano e dal linguaggio dei giovani, che per questi motivi spesso si allontanano dalle celebrazioni liturgiche. La proposta è quindi quella di ripensare alcuni passaggi delle celebrazioni e di proporre un catechismo che parli alla vita di tutti i giorni. Riguardandola, la giornata «Giovani & Vescovi» è stata davvero generosa di spunti e di begli incontri. Gli aspetti che hanno contribuito a renderla un’esperienza forte sono molteplici. Spaziano dal poter far sentire la propria voce su tematiche calde al confrontarsi con coetanei di diverse province lombarde; dal parlare a tu per tu con i vescovi al vivere da protagonisti momenti riflessivi e propositivi; dall’essere Chiesa viva che si interroga e si confronta al mettersi in gioco concretamente. La speranza è che le idee, le proposte e le riflessioni non rimangano poi fogli di carta dimenticati nella cattedrale, ma che prendano il volo ed escano dalle porte del Duomo per incontrarsi con la vita dei giovani di tutti i giorni.

Paola Fulghieri – Diocesi di Lodi

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