Abbracciare una spiritualità ecologica – Laudato sì’ (13)

Nono comandamento verde: 

Abbracciare una spiritualità ecologica che porti alla comunione con tutte le creature di Dio.

Papa Francesco parla di conversione ecologica perché secondo lui la questione non è solo educativa, tecnica o comportamentale, ma tocca l’area della spiritualità “ecologica”: la fede e il Vangelo devono influenzare il nostro modo di pensare, di sentire e di vivere ecologici.

Ci chiede una mistica che alimenti una passione per la cura del mondo, che non ci faccia sentire estranei, disgiunti dal corpo e dalla natura, bensì pienamente in comunione.

Al numero 221 della Laudato Si’ afferma quanto segue:

«Ogni creatura riflette qualcosa di Dio e ha un messaggio da trasmetterci; la certezza che Cristo ha assunto in sé questo mondo materiale e ora, risorto, dimora nell’intimo di ogni essere, circondandolo con il suo affetto e penetrandolo con la sua luce; che Dio ha creato il mondo inscrivendo in esso un ordine e un dinamismo che l’essere umano non ha il diritto di ignorare. Se Gesù parla degli uccelli e dice che «nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio» (Lc 12,6), saremo capaci di maltrattarli o sterminarli con l’inquinamento? Invito tutti i cristiani a questa conversione, giungendo a quella sublime fratellanza con tutto il creato che san Francesco d’Assisi visse in maniera così luminosa» (LS 221).

Non basta la sola conversione personale. Per un cambiamento duraturo è necessaria anche una conversione comunitaria che riconosca il mondo «come dono ricevuto dall’amore del Padre, che provoca come conseguenza, disposizioni gratuite di rinuncia e gesti generosi anche se nessuno li vede o li riconosce» (LS 220).

Inoltre:

«Implica pure l’amorevole consapevolezza di non essere separati dalle altre creature, ma di formare con gli altri esseri dell’universo una stupenda comunione universale» (LS 220).

Nei progetti educativi delle scuole ma anche dei gruppi giovanili, Gesù è il punto di riferimento-chiave per la crescita e il Vangelo è il criterio di discernimento dei valori. Ma non si tratta di fare della teoria anche teologica, occorre promuovere iniziative concrete perché venga presa consapevolezza dell’importanza di vivere davvero la relazione con ogni creatura alla luce del Vangelo, capace di ispirare pensieri, parole, gesti a favore di esse.

In particolare gli educatori e gli insegnanti sono invitati a trasmettere che il creato esprime la presenza di Dio e chiede pertanto di essere custodito. Non è un optional e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana. Si tratta di aiutare i ragazzi a cogliere nell’armonia, nella bellezza, nella molteplicità delle forme di vita la presenza di Dio e il suo invito alla comunione con Lui e con le creature. Nelle esperienze di laboratorio, nell’approfondimento di scoperte scientifiche e simili, nella scoperta di luoghi o eventi naturali inediti per loro, occorre accompagnarli a individuare in tutto l’impronta di Dio.

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