Nell’Annunciazione la preferenza di Dio per il quotidiano

L’iconografia cristiana rappresenta la scena dell’annunciazione a Maria, collocandola sempre in casa.

Una scena sempre contestualizzata: Maria ora è intenta a filare o a cucire, ora a leggere o in preghiera…, la visita dell’angelo la raggiunge nella realtà concreta in cui vive  giornalmente.

È una rappresentazione non casuale, bensì contiene un messaggio teologico, lo stile di Dio: l’incarnazione.

Dio si fa vicino principalmente nella carne del Figlio, ma entra nella condizione concreta dell’umanità e della singola persona. L’esperienza di Dio è spirituale, non immaginaria né fantastica.

Dio non disdegna il luogo dimesso, la fatica… la fragilità, l’umano.

L’ha scelto, quest’ultimo, come regalo di nozze per il proprio Figlio: «Ecco un corpo mi hai preparato…».

Il quotidiano è allora il luogo privilegiato dove Dio ci raggiunge in una «annunciazione» che si perpetua e che coinvolge la persona e il suo habitat.

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  1. Ciao Suor, scusa la domanda ma qual è l’esperienza immaginaria o fantastica? e che la differenza dello spirituale?.

  2. Carissima, ben volentieri cerco di dare una chiarificazione all’affermazione: l’esperienza di Dio è spirituale, non immaginaria né fantastica.

    Anzitutto chiariamo i termini. Gli aggettivi “fantastica e immaginaria” sono sinonimi e vogliono dire anche “una cosa inventata”, “costruita da me, con la mia fantasia, i miei desideri, le mie proiezioni, le mie idee”.

    Nell’esperienza immaginaria io sono l’autrice e la moderatrice.
    Non così per l’esperienza spirituale, la quale è dono dello SPIRITO ed è possibile solo in virtù della sua grazia. Pertanto possiamo dire che l’esperienza spirituale è fondata sulla Parola di Dio e sulle ispirazioni o mozioni dello Spirito, a cui mi rendo disponibile.

    La Vergine Maria non ha deciso di sua iniziativa di essere la madre di Gesù, ma ha accolto l’iniziativa di Dio che le chiedeva la disponibilità. E la sua maternità, “dono dello Spirito”, si è potuta realizzare grazie alla sua apertura e disponibilità a tale azione dello Spirito.

    Traduco ora in castellano

    Con gusto te voy a dar una simple esplicaciòn del sentido de la frase: “La experiencia de Dios es espiritual, no imaginaria o fantástica”.

    En primer lugar aclaramos los términos. Los adjetivos “fantástico e imaginario” son sinónimos y también significan “algo inventado, creado por mí, con mi imaginación, mis deseos, mis proyecciones, mis ideas”.

    En la experiencia imaginaria yo soy el autor y el moderador.
    No es así para la experiencia espiritual, que es un don del ESPÍRITU y solo es posible en virtud de su gracia.
    Por eso podemos decir que la experiencia espiritual se basa en la Palabra de Dios y en las inspiraciones o movimientos del Espíritu, a los que me pongo a disposición.

    La Virgen María no decidió por su propia iniciativa ser la madre de Jesús, sino que aceptó la iniciativa de Dios que le pidió disponibilidad para ser la madre de Jesùs. Y su maternidad, “don del Espíritu”, se pudo realizar gracias a su apertura y disponibilidad para esta acción del Espíritu.