Fanciullo coi fanciulli (San Filippo Neri – 4)

La tradizione iconografica lo ritrae all’ombra di un’annosa quercia al Gianicolo nell’atto di giocare insieme ai fanciulli. Amava stare con loro. Sopportava che i facessero chiasso anche vicino alle sue stanze e rimproverava chi li allontanava per il fastidio che potevano procurargli. Avrebbe sopportato anche che tagliassero la legna addosso a lui pur di non saperli lontani ed esposti al pericolo del male. Da loro non voleva altro che stessero allegri e senza peccati.

La sua predilezione per loro più che una dedizione ad una fascia di età è indice di uno stile. Il suo apostolato fu intriso di spirito giovanile, leggero, agile, ma non superficiale o banale. Le burle, come gli scherzi o le trovate divertenti facevano parte del suo apostolato vivace fino all’ultimo. La semplicità del suo animo, la libertà che sempre lo caratterizzò costituirono in lui una fanciullezza che è rimasta intatta e integra e divenne il fondamento della “giovinezza spirituale” che Filippo possedeva e che infondeva nei suoi figli spirituali.

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