Quaresima, tempo di «cammino verso Gerusalemme»

Quaresima: oggi, come sempre, è un tempo per comprendere il nostro tempo, questo tempo, nel suo dolore e nei segni di novità che nasconde.

Viviamo un tempo, scrive papa Francesco nel suo messaggio (qui), di incertezza, di passione e di morte per il contesto di crisi sanitaria e sociale, ma un tempo privilegiato per rinnovarsi, per fare un passo nuovo verso la fede, la speranza e la carità,

E rivolge a tutti i credenti un triplice appello.

Al digiuno: per liberare l’esistenza da quanto la ingombra…; dalla saturazione di informazioni…; per aprire le porte, quelle materiali, come quelle della mente e del cuore a chi ha bisogno.

All’elemosina: per dare anche poco, fosse solo quello che abbiamo imparato, quello che siamo. Basta essere una persona gentile, suggerisce il papa, per «dire parole di incoraggiamento, che confortano, che danno forza, che consolano, che stimolano, parole tutte che danno speranza».

Alla preghiera: che come luce interiore diventa esperienza in cui si riceve e si offre. Da un lato è apertura al dialogo con Dio e dall’altro è intercessione per chi incrociamo nel nostro cammino… affinché ci sia un tempo di gioia per tutti. Una forma di sollecitudine e di benevolenza per ogni persona.

In sostanza tre appelli a mettere da parte le  preoccupazioni personali  per prestare una attenzione premurosa, per regalare un sorriso, per diffondere attraverso piccoli gesti il perdono, per dire una parola di fiducia, per rendere possibile uno spazio di ascolto in mezzo a tanta indifferenza. Il poco donato diventa tanto, perché Dio guarda al cuore e nulla per lui è così esiguo da non poter essere condiviso.

Il cammino verso Gerusalemme, che siamo invitati a percorrere in questo tempo di quaresima, pur essendo doloroso e impegnativo, non può essere contrassegnato  dall’angoscia, ma dalla speranza, perché la storia non si chiude sui nostri errori, sulle nostre durezze e indifferenze, né sul peccato che affligge chi lo compie e chi ne subisce le conseguenze: è orientato alla luce del mattino di Pasqua. Cristo ci aspetta, risorto, davanti alla sua tomba vuota.

Rispondi