Gennaio, mese per l’ecumenismo

Il mese di gennaio dal 1908, nella chiesa universale, è caratterizzato dall’iniziativa di una settimana di preghiera a favore dell’Ecumenismo.

 Oggi il processo di unificazione delle chiese cristiane sembra essere entrato in una  stasi o nel migliore dei casi in una fase di lentezza che evidenzia la fragilità di tale cammino. Le singole Chiese stanno vivendo un periodo difficile, dopo le grandi speranze accese dal Vaticano II e i  progressi compiuti nell’avvicinamento, appena successivi a tale evento e insperati fino ad allora.

In mezzo a questa complessa fase di transizione, anche quest’anno la settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani, attraverso il tema «Rimanete nel mio amore: porterete molto frutto», ci invita a ricordare che l’unità comincia nel cuore, dove anche le divisioni hanno inizio e dove Dio aspetta di risanare le ferite.

La vita religiosa, seppure non frequentemente dedicata all’apostolato ecumenico, occupa un posto privilegiato – sebbene nel nascondimento – nel cammino di riconciliazione delle chiese. Le comunità religiose, infatti, accogliendo e professando il dono di una comunione, pur imperfetta, che lo Spirito Santo fa nascere in mezzo a una moltitudine di volti, di doni e di servizi, possono diventare il lievito nell’impasto, un fermento di unità, nel loro cammino di conversione, A volte, e spesso a nostra insaputa, questo può avere ripercussioni in altre membra del Corpo di Cristo. Per fortuna, o meglio, per grazia di Dio!

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