Anno speciale dedicato a San Giuseppe

Papa Francesco non perde occasione per confermare la priorità pastorale del suo ministero e l’8 dicembre ha indetto un anno speciale dedicato a san Giuseppe, con la lettera apostolica Patris corde – Con cuore di Padre, per ricordare il centocinquantenario del Decreto Quemadmodum Deus, con il quale Pio IX dichiarava San Giuseppe Patrono della Chiesa Cattolica.

Nel nostro Istituto di Figlie dell’Oratorio San Giuseppe ha un posto particolare, da sempre, anche se non preminente.

Da dove questa tradizione con le sue diverse espressioni?

Direttamente da don Vincenzo che, nell’iniziare alla spiritualità le suore, ha attinto semplicemente e direttamente dalla parrocchia. Dietro alle sue parole: «Non abbiano altro luogo di culto che la chiesa parrocchiale, dove si recano come tutti i fedeli», c’era non solo una questione di spazi sacri parrocchiali da valorizzare, ma soprattutto il vivere della vita della parrocchia, delle sue devozioni, del suo culto, delle sue feste, della sua predicazione, della sua liturgia.

Una spiritualità non povera, ma eminentemente ecclesiale, da popolo di Dio. Dalla parrocchia viene la devozione all’Immacolata, a san Giuseppe, al Sacro Cuore, non solo devozioni, ma sorgenti a cui si alimentavano la vita cristiana e le pratiche religiose del tempo.

La figura di san Giuseppe, che il papa definisce l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, riporta anche all’idea di don Vincenzo di come voleva le suore, presenti e a fianco dei sacerdoti senza alcun segno esteriore, collaboratrici nelle attività parrocchiali piuttosto che promotrici di opere innovative.  San Giuseppe, il santo del quotidiano, richiama e riflette la nostra presenza nella chiesa locale.

Questo anno speciale, indetto da papa Francesco, non potrebbe diventare per noi un segno a riscoprire la nostra missione, il senso della nostra presenza là dove viviamo, a trasformare un «problema» in un’opportunità?

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