Pagine di vita, racconti di un’anima (39)

Lodi,31 marzo 1900

Il ripasso delle materie di tre anni di scuola mi impegna molto tempo e assorbe molta fatica, ma con l’aiuto delle preghiere di tante sorelle, ogni cosa sembra proceda benino. Il confessore mi ha suggerito che in certe giornate invece di affannarmi sui libri è più utile fare una passeggiata e risollevare il fisico e lo spirito. Le cose si fanno meglio quando si è contenti. Io non desidero una promozione onorevole, ma dignitosa. Non è mia preoccupazione acquisire la scienza come Salomone, e se anche l’avessi e non mi servisse a fare il bene, sarebbe solo vanità delle vanità. Di sicuro io non farò mai pompa del mio sapere. Non vedo l’ora di finire e di buttare in un angolo i libri, gli appunti, e dimenticare per sempre dove li ho cacciati. Il mio apostolato deve essere spirituale e solo spirituale, sono le parole di suor Maria Caccialanza che non riesco a dimenticare. Quando mi capita di condividere con Taddea questi pensieri, mi punzecchia dicendo: «E se tu fossi bocciata, penseresti le stesse cose?». Se dovesse succedere mi rassegnerei, offrirei a Dio l’insuccesso, e poi mi rimetterei nelle mani dell’obbedienza. Non posso disperarmi in anticipo, anche se penso che sarebbe un gran dolore. Adesso però non voglio farmi prendere da questi pensieri, ma rinforzarmi nel proposito di studiare e andare avanti a occhi chiusi… e con fiducia.

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