Pagine di vita, racconti di un’anima (29)

Lodi 4 gennaio 1899

Anno nuovo vita nuova, dice il proverbio, ma per me non è proprio così. Anno nuovo, tentazioni e scoraggiamenti dell’anno vecchio. Me li sono portati dietro come un pesante bagaglio da cui non riesco a liberarmi. Ogni difficoltà mi porta allo scoraggiamento. Quando però passano questi momenti, anche se momentaneamente, mi rendo conto che le paure sono spesso più immaginarie che reali, nascono dal mio animo angosciato più che da situazioni concrete. Ora si sono aggiunti i brontolii della giovane pensionante che abbiamo con noi. Vedendomi in qualche modo non serena e libera, attribuisce questo mio stato ad alcune responsabilità che ho nella comunità e critica i superiori perché me le hanno affidate, mentre dovrei essere libera da tutto per gli studi. Non si risparmia di dirmi che le faccio rabbia e dispiacere insieme.

Anche Taddea a volte non capisce il mio animo e non perde occasione per essere scontrosa, fino a diventare dispettosa, anche se sa che questo suo modo di fare mi ferisce.

Le notizie che arrivano da Ponteterra non parlano di miglioramento della salute di suor Maria ma di declino delle forze. Non c’è mezzo per alleviarle i dolori.

In certe settimane mi sembra di venir meno nella fede. Il confessore mi esorta a stare tranquilla, ad avere pazienza, a non allarmarmi per quello che sento e di stare sicura che il Signore è disposto anche a fare un miracolo, se è necessario, prima che mi perda davvero lontano da Lui.

Da un po’ di tempo sono comparsi dei fortissimi mal di testa che il medico non sa da dove provengono, ma lo so io perché sono gli sforzi a mantenermi calma e serena e la debolezza fisica. L’unico momento di sollievo è l’incontro frequente con il confessore anche solo per ricevere una benedizione.

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