Le stelle si vedono solo al buio

I magi! Personaggi misteriosi, di cui sappiamo poco, ma che così tanto hanno da dirci. Persone disposte a camminare, che si mettono in viaggio non accontentandosi di quello che già avevano e sapevano, uomini inquieti, non nel senso di agitati o nervosi, ma con il desiderio di «andare oltre», animati dalla consapevolezza che non tutto è già dato, che c’è un «di più» da cercare e da scoprire, che non si può vivere di sole sicurezze, mettendo a tacere gli aneliti più autentici e profondi  del cuore soltanto  «pro bono pacis».

Partono dunque, guidati unicamente da una stella e da una profezia. Quanto sia stato lungo il loro percorso, come si sia svolto, che cosa sia successo nel tragitto, non ci è dato di sapere. Ma possiamo immaginare che non sia stato facile o in discesa. Anche per loro ci saranno stati dubbi e incertezze,  si saranno sentiti soli e persi in quel viaggio così affascinante ma anche tanto strano. Anche nei loro cuori, se fatti di carne e non di immaginazione, sarà scesa la tenebra del turbamento e la nebbia dello scoraggiamento. Il Vangelo mette bene in evidenza che il loro cammino non era già tutto programmato e delineato, ma è avanzato per tentativi ed errori, tra malintesi, momenti di smarrimento, ostacoli interiori ed esteriori. Il buio incombe dentro e fuori di loro, ma il loro sguardo si ostina a rimanere fisso sulla stella che li ha guidati fin dall’inizio.

E come diceva Martin Luther King, «solo quando è buio riusciamo a vedere le stelle». L’oscurità che tanto ci spaventa e che sentiamo come freno al cammino della nostra vita, è invece possibilità, occasione, chance per far risplendere ciò che davvero conta per noi, ciò che sta alle radici del nostro cuore, ciò che ci muove veramente e per cui vale la pena continuare a cercare, a camminare, a «sbatterci». È richiamo forte a riconoscere l’essenziale e a lasciar perdere ciò che non ci porta più da nessuna parte.

Grazie, Magi, per quello che avete fatto! Grazie per non esservi arresi alla stanchezza e al «buon senso», che avrebbe consigliato di non mettersi in strada dietro a chimere astratte e fumose. Che la vostra audacia ci aiuti a liberarci dalla falsa certezza di «avere già trovato», dall’illusione di non incontrare ostacoli, dall’inganno delle tenebre vissute solo come impedimento e non come stimolo ad andare oltre.

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