Cuore aperto sul Sinodo (1)

Nel suo discorso alla 1^ Congregazione Generale del Sinodo, il Papa ha invitato a riconoscere che «questo appuntamento ha l’opportunità, il compito e il dovere di essere segno della Chiesa che si mette davvero in ascolto, che si lascia interpellare dalle istanze di coloro che incontra, che non ha sempre una risposta preconfezionata già pronta».

L’ascolto è dunque una delle parole d’ordine non solo per questo evento, ma sempre, e per tutti. Le Figlie dell’Oratorio esprimono questa disponibilità all’ascolto nell’articolo 91 delle loro Costituzioni, anche senza usare questa parola: «è necessario che i giovani si sentano amati , perciò non solo stiamo con loro, ma ne condividiamo gli interessi e le aspirazioni»

Per amare, bisogna ascoltare. E come dice Francesco, «una Chiesa che non ascolta si mostra chiusa alla novità, chiusa alle sorprese di Dio, e non potrà risultare credibile, in particolare per i giovani, che inevitabilmente si allontaneranno anziché avvicinarsi».

Il Santo Padre ha poi richiamato quale sia il compito del Sinodo stesso, che non è quello di trovare soluzioni facili, ma di avviare processi, ossia «far germogliare sogni, suscitare profezie e visioni, far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni, risuscitare un’alba di speranza, imparare l’uno dall’altro, e creare un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle mani, e ispiri ai giovani – a tutti i giovani, nessuno escluso – la visione di un futuro ricolmo della gioia del Vangelo».

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