Agenda piena anche per Dio (Un insolito evento in Paradiso – 1)

Anche oggi l’agenda di Dio è piena di appuntamenti, visite, riunioni… a dispetto di quanti pensano che la vita in Paradiso sia monotona e asettica, senza novità e quasi estranea alla vita elettrizzata, convulsa e frenetica del «mondo».

Questa mattina, in particolare, Dio è impegnato a incontrare la schiera – ho detto bene! – la schiera dei consacrati e consacrate.

È, questa, una porzione di Regno sempre con delle novità a motivo del filo diretto che mantengono con le comunità in terra e questo dà a Dio un entusiasmo che a nessuno può sfuggire. È molto compiaciuto per il fatto che la creatività non si è esaurita «nel sesto giorno della creazione» e prosegue anche in questi suoi figli e figlie.

Ma già da un po’ ha notato che la «geografia» di questa creatività non è più la stessa. Porzioni di terra che un tempo erano oggetto di evangelizzazione vivono ora la loro primavera, con uno sbocciare di vita e di energia difficilmente pensabile prima.

«Questo non può che rallegrarmi» – pensa Dio.

«Devo però prendere atto che le zone che un tempo potevano essere definite le più attive e fervide vivono ora una fase di stanchezza e di fatica e proprio da lì giungono segnali di allarme. 

Qualcosa è cambiato nel corso dei decenni, lentamente ma inesorabilmente. 

Certo, le novità non mi turbano, sono segno di evoluzione e di crescita. Ma mi chiedo come mai nemmeno il Concilio Vaticano secondo, quella nuova Pentecoste attraverso cui avevo insufflato il mio Spirito, sembra sufficiente per mantenere il vigore e la forza che avevano caratterizzato la vita religiosa e la Chiesa occidentale in passato.

Francesco, l’attuale vescovo di Roma, e molti altri con lui, sono ben consapevoli di questa crisi epocale e, lungi dal cedere alla rassegnazione e al lamento, ne colgono gli aspetti di potenziale rilancio e di grazia. In realtà, riconosco che non è semplice leggere gli eventi con questo sguardo, è più facile rivolgerlo al passato e sognare un ritorno ai tempi che furono. Per fortuna, il buon Bergoglio non perde occasione per incoraggiare tutti, anche i consacrati, a non aver paura e a vedere questo tempo come opportunità, kairòs, tempo di grazia».

Ecco, appunto, i consacrati e le consacrate! Stavamo dicendo che stamattina l’attenzione e l’interesse di Dio sono rivolti a loro e in particolare al gruppo delle Figlie dell’Oratorio. Già da un po’ infatti sono assai più numerose in cielo che sulla terra. E quelle ancora laggiù, oltre ad essere diminuite, si sono incanutite, tante sono acciaccate, altre seriamente malate. Fattori che le ha portate a una enorme diminuzione di comunità dislocate sul territorio anche a causa di un drastico calo delle vocazioni.

«Io non ho dubbi sulla bontà, ma soprattutto sulla attualità del Carisma che attraverso la disponibilità di Vincenzo Grossi, ho suscitato da un secolo e mezzo a favore delle giovani, specialmente le più povere e abbandonate. Come dimenticare le insistenti preghiere di molti vescovi che “ai tempi d’oro” chiedevano di poter contare su “madri e sorelle” che potessero prendersi a cuore la gioventù, a fianco dei loro presbiteri? E ora invece… mi piange il cuore nel vedere che sono proprio le suore che devono andare dai vescovi di quelle stesse diocesi a comunicare le chiusure delle loro case e la dipartita dai territori che hanno goduto della loro presenza e operosità, semplice ma efficace»

Rispondi