Ci sono ceneri e ceneri
E noi cristiani continuiamo, in un mercoledì di una acerbissima primavera, andare in chiesa per ricevere le ceneri: un gesto che consideriamo sacro.
E se venissero usate le ceneri di ciò che viene distrutto dall’odio, dalla violenza, dall’egoismo, di chi muore vittima innocente!?
Il «Convertiti!» che il ministro dice ad ogni fedele a cui impone le ceneri come suonerebbe? Quale peso avrebbe sulla testa questo pizzico di polvere di umanità distrutta?
Il profeta, infatti, ci fa sapere che a Dio questo gesto, anche se sacro, non piace quando non va d’accordo con i sentimenti che abitano il cuore. Ci sono ceneri e ceneri!
Non posso, allora, presentarmi a questo rito auspicando per me una religiosa ed intima conversione, perché le ceneri del mondo e non più quelle di pochi rami d’ulivo, pesano su di me come un male oscuro ma reale e diffuso che sta distruggendo il senso di umanità che Dio ha consegnato ad ogni creatura, anche a me.
Da questo male anch’io per la mia parte devo convertirmi.
Di quali ceneri voglio sia segnato il mio capo, per non dimenticare la realtà?