In dialogo con i 10 comandamenti «verdi» – Laudato si’ (4)

Introduzione

Rispetto alle tre visioni del rapporto uomo-natura già presentate, Laudato si’ introduce un altro modo di considerare e valutare questa relazione parlando dell’interdipendenza di tutta la realtà. Al numero 70, così si esprime:

«In questi racconti così antichi, ricchi di profondo simbolismo, era già contenuta una convinzione oggi sentita: che tutto è in relazione, e che la cura autentica della nostra stessa vita e delle nostre relazioni con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltà nei confronti degli altri». (LS 70).

In forza di questa interdipendenza, siamo tutti connessi, nessuna creatura basta a se stessa, ma tutte esistono in dipendenza le une dalle altre, per completarsi vicendevolmente: «Quando il cuore è veramente aperto a una comunione universale, niente e nessuno è escluso da tale fraternità» (LS 92).  E in  questa interrelazione, ogni creatura va trattata con rispetto.

Si può perciò parlare di «ecologia integrale»  che comprende chiaramente le dimensioni umane  ed ambientali. Per Papa Francesco infatti,

«non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale. Le direttrici per la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà, per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura». (LS 139).

Il nostro atteggiamento di responsabilità e solidarietà verso gli altri esseri è un’alleanza, come il patto tra Dio e l’uomo. Quindi la visione biblica pur essendo antropocentrica, non è mai antiecologica. L’uomo è signore non del creato, ma nel creato.

Secondo Kureethadam[1], dalla Laudato si’ si possono desumere «dieci comandamenti verdi». I primi tre riguardano il vedere; i successivi tre il giudicare; gli altri l’agire.

  1. La Terra, nostra casa comune è in pericolo: prendiamocene cura.
  2. I poveri sono le vittime sproporzionate della crisi della nostra casa comune: ascoltiamo il loro grido.
  3. Il degrado ecologico è sintomatico di una crisi profondamente spirituale: riscopriamo una visione teologica del mondo naturale:
  4. Ammettere che l’abuso sulla creazione è peccato ecologico.
  5. Riconoscere le più profonde radici umane della crisi della nostra casa comune.
  6. Siamo tutti inter-relazionati e interdipendenti: sviluppiamo una ecologia integrale.
  7. Abitare in nuovo modo nella nostra casa comune e gestirla in modo più responsabile attraverso una nuova economia e una nuova cultura politica.
  8. Educare alla cittadinanza ecologica attraverso il cambiamento di stili di vita.
  9. Abbracciare una spiritualità ecologica che porti alla comunione con tutte le creature di Dio.
  10. Coltivare le virtù ecologiche della lode, gratitudine, cura, giustizia, lavoro, sobrietà e umiltà.

Proveremo nei prossimi post a dialogare con la proposta dei «dieci comandamenti verdi» per cogliere le implicazioni pastorali ed educative che ci riguardano come Figlie dell’Oratorio.

[1] Cfr. J. L. Kureethadam, I dieci comandamenti verdi dalla Laudato si’, Elledici, Torino, 2016. Don Joshtrom Isaac Kureethadam è attualmente coordinatore del settore di “Ecologia e Creato” del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale (dicastero Vaticano).

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