GMG 2019? Parliamone

Il  nuovo anno 2019 si apre con un evento  ecclesiale mondiale: dal 22 al 27 gennaio a Panama si celebrerà la 34ma giornata mondiale della gioventù. Le partenze sono già nell’organigramma delle diverse agenzie, come pure le iniziative di quanti desiderano condividere questa celebrazione e non possono viaggiare.

Per una settimana, dopo il sinodo dei giovani, di nuovo l’attenzione dei media, della Chiesa verrà riportata sui giovani, in particolare su quelli pellegrini a Panama nell’incontro con il Papa. Il tema delle giornate riporta l’attenzione a Maria di Nazareth, nel momento della sua vita in cui, come tutti i giovani, deve decidere per il proprio progetto di vita, senza prescindere da Dio: una situazione non estranea all’esperienza di tanti giovani di oggi, cattolici, credenti e simpatizzanti.

Il periodo insolito rispetto alle altre GMG, la distanza geografica, la stagione fredda che nell’emisfero nord condiziona le grandi aggregazioni e la differenza di fuso orario (6 ore da noi! ), potrebbero agire da deterrente sui possibili partecipanti, ma sono previsti collegamenti o differite per vivere insieme nelle chiese locali lo spirito di quella giornata.

La GMG, e tutte le iniziative che nascono nei dintorni di essa, vogliono aiutare i partecipanti a passare da una fede intimistica, che fa star bene con se stessi, a una fede in uscita.

Lo ha sottolineato l’Arcivescovo di Milano, salutando il gruppo di giovani in rappresentanza dei 160 che partiranno dalla Lombardia, consegnando tre mandati.

Il primo è sintetizzato nelle parole «Io per»: l’espressione  sembra porre l’attenzione all’aspetto personale, ma per fare un passo nella propria disponibilità a Dio e andare verso gli altri.

Il secondo mandato è «pochi per tutti». Se i numeri dei partecipanti non sono quelle delle GMG in Europa, non dimenticare che per accendere un rogo basta una scintilla, per cui: pochi ma non insignificanti.

E, infine, «lontano per essere vicini», per avvicinare.

«Panama è dall’altra parte del mondo – anche se oggi nulla è veramente lontano ha precisato l’arcivescovo -, e lo è anche per il modo di vivere, per le abitudini. La GMG è un’occasione in cui si vive la vicinanza di persone che vengono da ogni parte del mondo. Esperienza non così insolita perché altrettanta eterogeneità di lingue, culture, razze, fedi, credenze, sono anche qui, tra noi. Si va lontano, per capire che i muri non esistono, che le distanze si possono varcare, che le differenze non sono estraneità, ma una possibilità di confronto. Si va lontano per sentire vicini tutti i popoli della terra, per imparare a costruire la Chiesa «dalle GENTI».

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