Fare qualcosa …

Avevo la buona abitudine di incontrarmi periodicamente con i sacerdoti della zona per conversazioni spirituali o teologiche. Mi proposi di allargare gli argomenti di quegli appuntamenti anche sul versante della pastorale. Volevo capire se la mia impressione riguardo le giovani era oggettiva, ma soprattutto desideravo valutare con i miei confratelli, grazie alla loro esperienza, se c’era qualche possibilità di soluzione.

Più o meno tutti avevano incontrato questo nodo della formazione cristiana delle ragazze e della loro conseguente dispersione, ma mi sembrava di intuire che, assorbiti da altre attività, preferivano abbandonare la questione. In particolare il parroco di Ferie precisò che lui, a causa delle malelingue del paese, non se la sentiva di cercare e radunare le ragazze. Quello di Fengo suggerì che se ne potevano occupare le suore, ma subito intervenne il parroco di Formigara lamentando che le suore andavano pagate e che le loro parrocchie erano molto povere, e quasi per scusarsi di questa preoccupazione per il denaro, aggiunse che le suore non sarebbero mai uscite dai loro conventi per andare a cercare le ragazze e che tutti quei bardamenti di cuffie e soggoli, certamente non avrebbero diminuito le distanze tra loro e le giovani.

Insomma ogni volta che ne parlavo sperando in una luce, raccoglievo sempre delle spinte a lasciar perdere, a lasciare le giovani alla loro sorte.Immagine correlata

Più ero incoraggiato a desistere, più dentro di me si accendeva il fuoco dell’interrogativo e, alla questione di come poter fare qualcosa per le ragazze, si era nel frattempo aggiunto anche quello di riuscire ad aiutare i parroci a fare qualcosa, perché era emerso che pure questo era uno dei  punti deboli della pastorale parrocchiale. Insomma incominciarono a starmi a cuore i miei confratelli, per cui il pensiero era duplice. Se avessi trovato il modo di aiutare i parroci, avremmo aiutato le ragazze.

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  1. Che il fuoco dell’interrogativo non si spenga!!! Sarebbe la morte! Non interrogarsi più significherebbe cedere alla rassegnazione e all’apatia!