Il talento di Dio

creazione-di-adamoDon Francesco aveva invitato don Vincenzo a tenere il triduo per gli uomini della sua parrocchia in preparazione alla festa patronale. Gli aveva fatto presente che erano molto legati agli interessi tanto da abbandonare i sacramenti e la messa domenicale frequentemente, ma soprattutto e in massa nei periodi della semina e del raccolto, senza farsene problema. agricoltura-campoLo stesso vescovo in occasione della visita pastorale aveva fatto notare la scarsa partecipazione degli uomini alla messa e ora in ogni modo via doveva riparare a questo.

«Una damigiana di vino o un sacco di frumento valgono più di una messa», aveva detto a voce alta un fattore seduto davanti a un bicchiere di vino, mentre il parroco passava davanti all’osteria dopo un’omelia in cui aveva supplicato le donne a sollecitare i loro mariti a frequentare la chiesa.covoni

Ora don Francesco  si affidava a don Vincenzo e alla sua abilità di predicatore persuasivo e anche alla sua santità.

Don Vincenzo nelle tre conferenze per gli uomini iniziò, come Gesù, dalla vita dei suoi uditori.

Li elogiò perché nel circondario avevano la fama di lavoratori che non si accontentavano di produrre per i bisogni della famiglia, ma che ingegnosamente cercavano mezzi e tecniche per ricavare il massimo dalle loro terre, che introducevano colture innovative da lanciare sui mercati agricoli. E con il guadagno miglioravano la produzione e le attrezzature.agroalimentare

Raccontò loro don Vincenzo poi di quel Re, che dovendo partire per un lungo viaggio consegnò ai suoi servi i suoi beni, anziché lasciarli inerti nel fondo delle sue casseforti. Conosceva l’intraprendenza e la loro onestà. «Ecco, miei servi, i talenti che vi affido: fateli fruttare fino al mio ritorno. (Lc 19,13)». E quando il Re tornò, ognuno gli mostrò come li aveva investiti e quanto aveva guadagnato.talenti

Don Vincenzo senza giri di parole continuò dicendo: «Mettendoci al mondo, Dio ci ha dato un capitale ed i mezzi necessari per farlo fruttificare durante la nostra vita. Ci ha detto: Ecco, l’affare essenziale ch’io ti affido: la tua anima, la tua salvezza eterna. Per riuscire a realizzare quanto ti ho affidato non ti mancherà nulla, ti do la mia grazia, la Parola divina, i miei Sacramenti. Traffica, negozia, metti ogni cosa a profitto senza mai stancarti, fino a quando io non ritorni a domandarti conto del capitale ch’io ho messo nelle tue mani».

E proseguì immaginando le loro obiezioni, perché sicuramente non si sarebbero lasciati convincere presto della urgenza di prendersi cura della loro vita cristiana.

«Io so, che voi potete  farmi presente i numerosi impegni che avete per la casa, la famiglia e gli affari. Avete tutta una serie di occupazioni, che non vi consentono di pensare ad altro. Ma non sapete che in primo luogo si deve cercare il Regno di Dio e la sua giustizia? Che tra tutti i vostri affari il principale è quello della vostra salvezza?oro - valori E che ogni vostro negozio non potrà riuscirvi veramente utile, se non l’avrete ordinato al vostro unico fine, al conseguimento del cielo? Dice il profeta Osea: voi trascurate la vostra salvezza per riempire la vostra casa di beni e di onori. Ahimè! poveri ciechi, non seminerete che vento e non raccoglierete, dopo la vostra morte, che tempeste».

Nella navata della chiesa  l’eco di queste ultime parole sembrava ancora risuonare quando, terminata la conferenza gli uditori si alzarono dalle panche e uscirono in silenzio. La stessa eco era rimasta anche nei loro cuori. Volesse il Cielo per decidersi a favore dell’«affare» di Dio!

Rielaborazione da una predica di san Vincenzo su: «La salute» dell'anima.

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  1. Mentre leggevo questo testo mi risuonavano le parole del testo di Luca “Fate fruttare”….poter fruttare ha a che fare con la nostra responsabilitá e la nostra libertá in questa vita e in proporzione a quello che faccio arriva o no il Regno per me….. Dio mi ha dato tutto quello di cui ho bisogno per rispondere all’amore con l’amore!