Alle radici della nostra spiritualità: il Sacro Cuore (2)

Il Cuore di Gesù

fonte di vita e santità per le Figlie dell’Oratorio.

sacro-cuoreLa felice intuizione di Giovanni Paolo II di unire alla solennità del Sacro Cuore la giornata di preghiera mondiale per la santificazione dei sacerdoti  (era il giovedì santo del 1995) interpreta a pieno il nostro carisma di Figlie dell’Oratorio.

La spiritualità del Sacro Cuore è stato l’afflato che ha impregnato la Chiesa negli anni che hanno accompagnato la nascita, lo sviluppo e il consolidamento del nostro Istituto.

San Vincenzo Grossi considerava il Cuore di Gesù la traduzione adeguata dell’amore di Dio per noi, «il mediatore, destinato a farci capire in forma sensibile ed umana l’immenso amore di Dio…». E preso un cuore di carne come l’abbiamo noi  «si è messo ad amarci in modo umano con tutte le forme e tenerezze e possibilità del nostro amore sensibile».

Questo amor di Dio visibile nel Cuore di Gesù, che si è adattato alla nostra maniera di amare e di essere riamati, ha attirato donne che hanno messo generosamente e totalmente se stesse a sua disposizione e che nel fianco squarciato e nel cuore trafitto, segni della sua donazione, hanno trovato ispirazione, sostegno e forza.

Il cuore di Gesù fonte di vita e di santità!

Ad alcune suore che, nei primi anni di vita dell’Istituto, rimarcavano che le pratiche introdotte nell’Istituto erano novità fuori luogo, magari arbitrarie, fu lo stesso don Vincenzo a dare la chiave di lettura, evidenziandone il fondamento: «Ora si comprende meglio quello che era stato intuito fin dall’inizio». Per raggiungere lo scopo principale dell’Istituto occorre unirsi misticamente ai patimenti di Gesù, offrendosi a Dio per i bisogni della Chiesa e del sacerdozio. Unione mistica e partecipazione al Mistero pasquale di Cristo che ha amato i suoi fino in fondo, fino alla «fine».

La spiritualità del Sacro Cuore è da considerare l’entroterra nel quale è nato e si è gradualmente delineato e definito il carisma e più specificamente uno dei due aspetti che costituiscono lo scopo speciale dell’Istituto: la cooperazione ai sacerdoti «in primo luogo con la preghiera in spirito di sacrificio e di riparazione». Tale cooperazione, infatti, per noi Figlie dell’Oratorio ha avuto sempre due dimensioni: la preghiera e la dedizione alle opere di zelo. La priorità è sempre stata data alla preghiera e all’offerta, autentica «opus Dei», rispetto alla collaborazione pastorale; meglio: la prima è considerata la premessa e il fondamento per la seconda.

Questa predilezione spirituale per i sacerdoti, dalla cui santità dipende la qualità della loro missione pastorale, per noi si concretizza nella assidua preghiera personale e comunitaria, nella «offerta», nella fiducia, nella salvaguardia della loro dignità sacerdotale, nella fraternità sana e serena. Non tutti i sacerdoti con i quali operiamo sanno di questa peculiarità! Non è necessario. È come il sangue che scorrendo nelle vene porta la vita in ogni parte del corpo: non si vede, non si sente, ma produce i suoi effetti.

Generazioni e generazioni di suore hanno sostenuto invisibilmente ma realmente altrettante generazioni di sacerdoti; e la missione non è conclusa, anzi la giornata di preghiera di santificazione per i sacerdoti proprio nella solennità del Sacro Cuore rinnova l’urgenza di vivere questo aspetto del nostro Carisma, in fedeltà alla sua ispirazione originaria.

 

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  1. “il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non comprende…” dice Pascal. In questa festa, che fa parte delle radici delle Figlie dell’Oratorio, chiedo la grazia di sposare le “ragioni” del Cuore del Maestro e che il nostro cuore possa battere al ritmo del Suo! Buona festa delle “ragioni”!

  2. “E’ senza cuore; ha una pietra al posto del cuore; mi piange il cuore…” Espressioni della vita comune, spesso dette senza pensarci, ma che rimandano alla necessità di avere un cuore e un cuore sano, in tutti i sensi. Seguendo l’insegnamento di san Vincenzo attingiamo al Cuore di Gesù la linfa per irrorare il nostro cuore, affinché tutta la nostra vita/missione esprima la Figlia dell’Oratorio che siamo chiamate ad essere.