I Magi visti con gli occhi di san Vincenzo Grossi *

Era ormai giunto il momento che il presepe della Chiesa fosse al completo, mancavano infatti solo due giorni alla festa dell’Epifania. Le statue dei tre Magi erano pronte in sagrestia. Don Vincenzo accompagnava sempre questo ultimo tocco al presepe con devozione, come se  anch’egli stesse arrivando da lontano per adorare il Bambino.

Ecco Gaspare, mistico re dall’Armenia. Che «esempio bellissimo di fede sottomessa! Non indugiò a partire, a seguire la voce di Dio».

E mentre gli cercava uno spazio tra i pastori pensava: «Facciamo noi così? Alle voci interne che ci dicono: “Convertiti, diventa fervoroso”, corrispondiamo noi?»

Ecco Baldassarre, il re magio moro, modello di «fede generosa. Non ha badato a nulla per seguire la stella».

E collocandolo poco distante dalla capanna si chiedeva: «E quando l’essere cristiano costa fatica, siamo generosi? Siamo pronti ad andare a trovare Gesù quando la chiesa è deserta alla mattina e alla sera nei giorni feriali?»

Ultimo Melchiorre, maharaja indiano. Come i due compagni di viaggio  «si mostrò pieno di fede fermissima. Tutti e tre prima della loro partenza per Betlem hanno lottato contro le dicerie dei loro parenti, vicini, connazionali».

E allineandolo con gli altri due per poter meglio porgere i doni al Bambino si chiedeva quanto era disposto lui, i suoi parrocchiani ad andare «contro l’opinione del mondo oppure a seguirla».

Fece alcuni passi indietro per osservare se tutto era a posto e, sedutosi su una panca, per un momento di preghiera, concluse che  davvero quella «dei Magi è una fede intrepida. Non hanno avuto paura di nessuno, nemmeno di Erode. E io? E noi?».

Hale-Bopp-2
Cometa di Hale-Bop

Si alzò, e si avviò lentamente verso l’uscita. Il giorno dell’Epifania avrebbe condiviso questi pensieri con la sua gente.

La stella che indicava dove era nato il Salvatore, non era solo per i Magi. Oggi brillava anche per loro.

Iniziamo una nuova categoria di post: i “Racconti”. Vogliono essere semplicemente un espediente letterario per contestualizzare alcuni pensieri, tracce di omelie, brani di conferenze di san Vincenzo Grossi. Quello attuale è costruito su una traccia di omelia preparata da don Vincenzo per la festa dell’Epifania. I passi in corsivo, a prescindere dal colore, sono ripresi testualmente dallo scritto originale.

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