San Vincenzo Grossi

San Vincenzo Grossi : il parroco santo

Scorrendo i numerosi articoli apparsi su alcuni quotidiani nazionali o di provincia o sui settimanali delle Diocesi interessate alla  canonizzazione di san Vincenzo Grossi, è interessante notare le diverse espressioni usate per delinearne la figura. Sono come le tessere di un mosaico: più ne aggiungi, diverse ma complementari, più l’immagine si definisce e spicca nella sua espressività.

La voce più autorevole è quella di papa Francesco che presenta san Vincenzo Grossi alla chiesa universale come” Parroco zelante… sempre attento ai bisogni della sua gente… specialmente alle fragilità dei giovani… Buon samaritano per i più bisognosi”.

Lo seguono vescovi e giornalisti definendolo  “umile parroco…, normale e straordinario parroco…, figura classica anche se straordinaria di parroco…, parroco che fu fondatore…, fedele al ministero parrocchiale fino alla morte”.

Noi suore lo chiamiamo semplicemente “Fondatore”,  ma don Vincenzo è il “parroco”.

Quella di parroco è stata la sua vita, la missione che ha svolto per una vita intera e che oggi è considerata la sua identità di santo. Nell’urna che custodisce le sue reliquie ha le vesti della celebrazione liturgica, del parroco.

Cosa caratterizza un parroco?  È educatore, formatore, maestro, pastore, aiuta i poveri, sostiene i deboli, ma soprattutto è padre. Dalla paternità provengono tutte le sue intuizioni e attività, e nella paternità  si ricompongono in unità.

La santità spesso è considerata fuori dalla portata di chi vive una vita senza alcunché di straordinario.

San Vincenzo ha fatto quello che farebbe un buon parroco ed è divenuto un santo parroco.

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  1. Ora “è Santo” e noi in particolare godiamo della sua protezione che da oggi si estende a tutto il mondo! Nell’atto della canonizzazione ho provato gioia, commozione, entusiasmo di appartenere alla sua famiglia religiosa. Oserei dire di avere vissuto un momento paradisiaco! ho pensato anche alla festa, alla gioia che le nostre sorelle defunte avranno goduto in Paradiso. Grazie Signore che mi hai concesso la grazia di partecipare a questo solenne evento, tanto atteso! Grazie per il dono di Don Vincenzo, della sua santità, del suo esempio, delle sue umili ma grandi virtù, come disse Papa Francesco: “Parroco zelante, sempre attento ai bisogni della sua gente”. Aiutaci Signore “a perseverare nella strada del servizio gioioso” e a seguirlo nella santità.

  2. Rendiamo grazie a Dio per il dono grande del nostro Santo Don Vincenzo! Durante la sua canonizzazione ho provato una gioia grande, una forte emozione e tanta gratitudine. Anche le parole del Papa mi hanno fatto riflettere:” La via della santità è la via dell’umiltà e della croce”. Questa è la via seguita da Don Vincenzo e non solo, ci ha lasciato un forte esempio di umiltà, giovialità e croce. Diceva:” A questa umiltà interiore appartengono tutte le penitenze, comuni a tutti , ma in particolare ai religiosi. Esse servono ad alimentare l’umiltà”. La sua fede robusta è stata il movente delle sue relazioni costanti con Dio. Tutti siamo chiamati alla santità, ma alla base di essa ci sta fede robusta, fervente preghiera, umiltà e croce. Questo il nostro santo Fondatore ci ha lasciato a noi imitare il suo esempio.