L’attualità della Salve Regina (Salve Regina 4)
Ai nostri giorni, la Salve Regina è ancora tra le antifone maggiori oltre che la preghiera conclusiva del santo Rosario. Possiamo pregarla illuminandola con i testi biblici che ci permettono di incontrare la figura di Maria di Nazaret, madre di Gesù, non come una immagine commovente e tenera del passato, ma attuale, come Madre di Dio e della Chiesa. Se la storia testimonia che Maria è stata la madre di Gesù, oggi ella vivendo nella comunione dei santi, ha una esistenza attuale e viva. Dunque Maria fa parte della nostra storia di oggi.
Il popolo cristiano invoca la Madre della Misericordia perché riconosce in lei la misericordia del Padre in forma materna, fatta cioè di tenerezza, gratuità, generosità, accoglienza. È «Madre della Misericordia» anzitutto perché è la Madre di Colui che è Misericordia. Il rivolgersi fiducioso a Lei è soprattutto implorazione del suo aiuto a divenire misericordiosi, secondo il comando del Figlio Gesù: «Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro» (Lc 6,36).
Maria, come nessun altro, ha sperimentato la misericordia di Dio: si è sentita guardata con amore e amata da lui (Lc 1,48), e ha proclamato nel Magnificat che la sua misericordia si «estende di generazione in generazione» (Lc 1,50).
Nell’invocare la Madre della Misericordia attraverso la Salve Regina possiamo impegnarci a seguire Cristo, la via che la Madre di Dio ci insegna a percorrere: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela» (Gv 2,5). Come a dire: «Questo Figlio mio vi potrebbe dire qualcosa che vi potrebbe sembrare strano, ma voi fidatevi, come ho imparato a fidarmi io, anche quando le sue parole mi sono sembrate strane (cf. Lc 2,49-50)».