Filippo… pellegrino sulle strade del Signore (San Filippo Neri – 1)
Il nome del nostro Istituto richiama direttamente san Filippo Neri e la sua creatura, l’Oratorio. Il legame che abbiamo con san Filippo non è solo una questione semantica, bensì esprime ed interpreta il pensiero e la volontà del nostro fondatore san Vincenzo Grossi che vide nel santo fiorentino la figura ideale di presbitero e di apostolo della gioventù e pertanto lo volle come ispiratore principale del carisma dell’Istituto.
San Filippo appartiene alla chiesa del 1500 e il nostro fondatore alla chiesa della fine 1800 e inizi 1900. La distanza di uno o più secoli da noi, ma anche il contesto socio-ecclesiale molto diverso da quello attuale, potrebbero aver attenuato la forza ispiratrice di questo modello.
Nel ripercorrere attraverso alcuni post la figura di san Filippo Neri, riprendiamo alcuni aspetti che ancora possono interpretare i nostri giorni e suggerirci strategie.
Pellegrino… di Dio
Filippo fu pellegrino nel senso che percorse cammini fisici da Firenze a San Germano e da San Germano a Roma e una volta nella città eterna peregrinò nei luoghi della fede. Specie di notte si recava fra le basiliche romane, le catacombe o i ruderi che parlavano della cristianità delle origini, infiammando il suo cuore di quello stesso spirito di cui erano infiammati i padri nella fede. Fu pellegrino anche in senso biblico dove andare significa lasciare: lasciò gli affetti familiari, gli agi di san Germano, gli studi dei primi tempi romani fino a lasciare se stesso con l’ordinazione sacerdotale, che accettò solo in obbedienza al confessore.
Filippo crebbe nei sentieri secondo lo Spirito. Diceva spesso che bisognava darsi tutto a Dio e che l’amore per i parenti, per gli studi e verso qualsiasi altra cosa che poteva aspettarsi dalla vita era tutt’altro che piccolo perché toglievano l’amore e l’attenzione verso Dio. Tutto avrebbe potuto mettere in secondo piano il suo incontro con Dio. Il suo pellegrinaggio fu un percorso nel quale acquistò la consapevolezza di che cos’era l’Unico necessario e la possibilità di gustarne la Presenza.