Gli occhi scrutatori dei superiori del seminario (Guardare don Vincenzo con … 5)

Nel corso degli anni trascorsi in seminario, in tutto cinque con due interruzioni per motivi logistici e bellici, Vincenzo è stato oggetto di diversi sguardi, ora severo e gesuitico, ora ammaliatore o  inquisitore e per fortuna anche paterno.

Sono stati tempi difficili per diverse difficoltà oggettive, ma soprattutto per la crisi spirituale, religiosa e intellettuale di non pochi sacerdoti professori.

Gli sguardi severi e gesuitici erano invisibili e ad essi Vincenzo non poteva sfuggire perché erano quelli della disciplina e delle regole quotidiane minuziose, pena la non idoneità a proseguire. Gli sguardi inquisitori erano per chi introduceva in seminario idee liberali o riformiste, per quanti, cioè, si allontanavano dall’orientamento politico ufficiale. Non era raro, infatti, trovare tra gli stessi superiori, e tra i professori, sacerdoti accesi sostenitori delle nuove tendenze e tra i seminaristi adepti che, da sprovveduti, le condividevano.

Vincenzo, abituato alla disciplina del lavoro, non avvertiva le regole del seminario come un peso a cui sfuggire appena la sorveglianza dei prefetti si allentava, per cui la nota più ricorrente era «lodevolissimo».

Come lo avrà guardato il direttore spirituale don Aroldi che non nascondeva la sua posizione critica di fronte al Vaticano I? Vincenzo, veniva dalla provincia, dove le diatribe tra le correnti politiche ed ecclesiali non erano ancora accese, e che ora invece percepiva come destabilizzanti. Come rimanerne immuni, o evitare di essere disorientati se non addirittura vittime?

C’era anche lo sguardo del Rettore, mons Guindani che senza discorsi e proclami cercava di preservare dalla “contaminazione” i giovani più sensibili. Maestro alternativo ed educatore determinante stava in mezzo ai seminaristi, il suo sguardo li accompagnava non per giudicarli o impaurirli ma per prevenirli e guadagnarsi la loro fiducia.

Vincenzo, in questo contesto di instabilità «cresceva e si fortificava» davanti agli occhi di Dio e degli uomini.

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