Sospinti dallo Spirito per la Missione

54a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni

«Alzati, va’…» è lo slogan che accompagna la 54a giornata mondiale di preghiera per le vocazioni che si celebra domani, domenica 7 maggio. È il tema che il Papa illustra nel suo  messaggio per questo appuntamento annuale. La vocazione infatti non è per una realizzazione personale ma per una missione.

«Alzati, va’…»: «…perché l’essere stati toccati e trasformati dalla gioia di sentirsi amati da Dio  costituisce missionari del Vangelo! Sperimentare di essere amati da Dio, infatti, non è per una consolazione privata»,  non può essere trattenuta. È un appello quanto mai attuale soprattutto oggi che si vive la fede prevalentemente in una dimensione intimistica, come una questione tra «me e il Signore».

«Alzati, va’…»  per «passare in mezzo alla gente come Gesù, “sanando e beneficando tutti”, uscendo dai sacri recinti del tempio, per permettere alla tenerezza di Dio di straripare a favore degli uomini». Sono finiti i tempi in cui la società civile e la comunità cristiana coincidevano nei membri, nei valori, nelle priorità di vita. Oggi il mondo è segnato dal pluralismo… e l’impegno missionario richiede una trasformazione. Don Tonino Bello, vent’anni prima di papa Francesco diceva:

“…una brocca, un catino e un asciugatoio,
per lavare i piedi al mondo senza chiedere come contropartita che creda in Dio.
Tu, Chiesa, lava i piedi al mondo e poi lascia fare:
lo Spirito di Dio condurrà i viandanti dove vuole lui”.

 La missione  è straripare di tenerezza, lasciar debordare dal cuore la bellezza dell’incontro con il Signore che è difficilmente contenibile, senza paura di esagerare, secondo la logica del «troppo» e del non fare i conti, come amava dire San Vincenzo alle Figlie dell’Oratorio: «Datevi a Dio senza calcolo. Non dite mai:  può bastare fin qui».

«Alzati, va’…»  nonostante le «sfide che si levano dalla realtà… nonostante si avverta una sensazione di smarrimento e un deficit di energie e di speranza…. L’impegno della missione, non è un viaggio  in solitario: Gesù cammina con chi invia, respira con lui, lavora con lui. ». 

 Nei discepoli di Emmaus, con una speranza infranta e un sogno svanito, la tristezza aveva preso il posto della gioia  e stavano percorrendo la via della sconfitta. Gesù si mise al loro fianco camminando con loro e sentirono il cuore ardere. Poi corsero ad annunciare che lo avevano visto.

«Alzati, va’…» senza «indulgere a una certa smania di potere, al proselitismo…, rifiutando l’idolatria del successo e della potenza, la preoccupazione eccessiva per le strutture, e una certa ansia che risponde più a uno spirito di conquista che a quello del servizio».

La Chiesa e in essa la  vita religiosa è sempre più un piccolo resto, in cui il potere e la forza di un tempo vanno provvidenzialmente diminuendo perché emerga il suo essere «segno profetico». «Il seme del Regno, benché piccolo, invisibile e talvolta insignificante, cresce silenziosamente grazie all’opera incessante di Dio» e non grazie alla nostra prestanza, al nostro prestigio sociale o alla nostra imponenza territoriale.

«Contro la tentazione dello scoraggiamento – perché siamo pochi – continuate a pregare il Signore perché mandi operai nella sua messe», conclude papa Francesco..

Rispondi a suorroxanaAnnulla risposta

  1. “Alzati, va’ e…”. L’invito è rivolto a tutti. Tutti abbiamo un angolino nel quale, o sul quale, stiamo comodi. Oggi, più di alcuni anni fa, è il tempo della chiamata alla sinodalità, alla comunione. Dobbiamo credere che il viandante misterioso ci affianca nel nostro cammino deluso, dubbioso. Un cammino molto spesso incapace di vedere i segni eloquenti che dicono quale orientamento dare al nostro essere Vita Consacrata, nello specifico essere Figlie dell’Oratorio.
    E’ giunto il momento di riconoscere il Signore Gesù che cammina con noi, di dirci cosa ci fa ardere il cuore., senza cadere nella tentazione del sentirsi a posto perché qualche ragazza sosta nei nostri paraggi.
    La forza profetica del Vangelo non sta nei numeri, ma nella credibilità e coerenza di chi vi aderisce. E
    così anche per la Vita Consacrata.
    Ci conceda il Signore di accogliere e di vivere la perenne giovinezza dello Spirito, la sola spinta capace di farci alzare e andare.

  2. Voglio restare con l’immagine del piccolo resto che mi sembra possa descrivere molto bene la vita consacrata di oggi alla luce dello spirito profetico… I criteri del Regno sono quelli della piccolezza che manifesta la grandezza di Dio….del nascondimento attraverso il quale viene la rivelazione di Dio…, dell’inefficienza umana per mezzo della quale agisce la potenza del Signore! Queste sono le scelte del Maestro che nella sua carne ci fa vedere il modo di agire del Padre. La vita religiosa sceglie di fare suoi i criteri, i gusti e i sentimenti di Gesù, decide di imitare la sua vita. Per intercessione di san Vincenzo chiedo la grazia per noi religiosi di sapere valutare, scegliere e vivere le opzioni del Maestro con spirito di “minorità e di servizio” per essere davvero profeti in mezzo al popolo!

  3. Alzati , va’… Se dice alzati, vuol dire che sto bloccato, paralizzato, caduto. Come faccio ad alzarmi quando non trovo una ragione per farlo? É credere a una parola certa anche quando non ci vedi nulla e non senti nulla perché il miracolo della vita possa avvenire.