L’unico bene…

festadelgranoDa quando don Vincenzo passava i pomeriggi sulle aie dei contadini della parrocchia a dividere i raccolti e a contrattare per quelli futuri, la sera nella recita di compieta e durante l’esame di coscienza, si rendeva conto che in tutto quel suo dedicarsi a quantificare e  a dividere, pur essendo equo, era troppo interessato. Non solo, cercava di far sentire il peso della sua autorità di parroco, anche solo per esigere quello che gli spettava. Sapeva che i preti avevano la fama di essere attaccati alla roba e al denaro e adesso aveva la netta consapevolezza che in quei pomeriggi non aveva fatto nulla per smentire questa convinzione popolare. Ma soprattutto in quelle situazioni, era preso più da preoccupazioni gestionali e di utile, che dallo scopo principale della sua vita.crocifisso

Ora davanti al crocifisso della sua stanza, a Cristo spogliato di tutto, sospeso tra cielo e terra, senza neppure un pugno di terra o una pietra su cui poter appoggiare i piedi per prendere un po’ di respiro, avvertiva quanto fosse lontano dall’indifferenza come la intendeva sant’Ignazio, dal distacco dai beni, tutti i beni.

Aveva la buona abitudine di iniziare sempre qualsiasi attività con un segno di croce per richiamare a se stesso che lo scopo principale della sua vita era servire Dio e amarlo. Quel gesto sacro che tracciava su di sé gli ricordava che tutte le cose con cui sarebbe venuto a contatto, doveva usarle o lasciarle, secondo che lo aiutavano o lo ostacolavano in questo scopo.

Fare il «padrone» con i contadini, anche se giuridicamente lo era, non lo aiutava ad amare e servire Dio, né ispirava i suoi interlocutori a farlo. Avere la dispensa piena o fornita tanto quanto serviva al bisogno, non lo avvicinava di più al Signore. Godere della fiducia dei suoi fedeli o sentire il peso della loro indifferenza, raccogliere i frutti delle sue iniziative pastorali o vederle disertate, sentirsi incoraggiato nella sua idea di fondare una congregazione o percepire intorno a sé la diffidenza sull’esito, erano le situazioni in cui ogni giorno poetry_6si imbatteva e non voleva che si contendessero il suo cuore: quello doveva essere di Dio. Per questo spegnendo l’esile fiamma della candela disse:

«Signore, tu sei l’unico mio bene!» e le sue parole erano una dichiarazione tutta a favore di Dio.

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