Pentecoste, giorno dell’invio…

pentecoste Rupnik

Il giorno di Pentecoste nasce la Chiesa! E, come dicono i padri della Chiesa, negli apostoli e discepoli riuniti nel cenacolo in quel momento erano presenti tutti i credenti in Cristo di tutti i secoli.

C’era anche san Vincenzo Grossi!Discesa dello Spirito Santo

Infatti, lo Spirito ha riservato anche al nostro Fondatore una folata del vento gagliardo che ha riempito la casa e una scintilla del fuoco che si è posato sui presenti: fenomeni celesti così prodigiosi e inesauribili.

Non è un paradosso tutto questo, perché Il carisma di una Congregazione è per il suo fondatore una particolare esperienza dello Spirito.

Come gli Apostoli,  don Vincenzo  è stato spinto a guardare oltre la propria parrocchia  e ha incominciato a percorrere le vie della sua Diocesi e di quelle limitrofe. SPIRITO SANTO 1Ha cercato discepole che condividessero la sua ispirazione e ne ha fatte apostole da inviare.

Oggi celebrando la Pentecoste, lo Spirito vivifichi il nostro Carisma con la sua presenza e la sua forza, perché, se ancora ci fossero paure e titubanze, siano totalmente vinte. Non è sufficiente che le porte siano spalancate e davanti ad esse si apra il cammino, occorre percorrerlo. È il mandato dello Spirito per ciascuna figlia dell’oratorio.

La via è aperta:

                       BISOGNA andare!

Rispondi a suor GiuseppinaAnnulla risposta

  1. Possiamo davvero accogliere lo Spirito, spalancare il cuore a questo dono di Dio…..lo Spirito é tuono e fuoco, ci scuote dentro, smuove le nostre certezze,.. lo Spirito é fuoco che scalda il cuore e illumina il cammino, orienta i nostri passi! Il Maestro ci doni lo Spirito perché possiamo essere capaci di riceverlo per vivere il carisma ed essere fedeli al vangelo!

  2. Prendo spunto da un’omelia ascoltata ieri, solennità di Pentecoste. Guardando la scena del cenacolo vediamo gli apostoli riuniti con Maria che avranno senza dubbio ricordato, nei giorni dopo la Pasqua, ciò che Gesù, il Maestro, aveva detto e fatto. Questo li avrà confortati da una parte, ma non è stato sufficiente per vincere la paura e farli “uscire”, il cuore era ancora freddo. Solo il fuoco dello Spirito lo ha riscaldato, e se lo sono fatti riscaldare. Da quel momento la porta del cuore si è aperta, e anche la porta del cenacolo, niente e nessuno li ha più fermati: testimoni (cioè martiri) fino ai confini della terra.
    Anche per noi, Figlie dell’Oratorio, il ricordo è importantissimo ma va unito all’apertura all’azione dello Spirito, altrimenti rimane un “pio” ricordo che ci emoziona e basta.
    Per intercessione di S. Vincenzo, il Signore ci doni il coraggio di vincere la tiepidezza dello spirito per uscire dallo stallo della routine.