Semplicemente… Gratitudine

La vita quotidiana scorre tra le mani delle persone e prende la forma, il profumo, la forza che ciascuno le trasmette e che riesce a raccogliere, perché la vita è anche quella che gli altri incontrandomi mi comunicano, mi trasmettono, condividono.

La gratitudine, quando affiora nella consapevolezza e si trasforma in parole e gesti, esprime il bello e il buono, la forza, il vigore, la fatica che ha ricevuto e condiviso.

È quanto viene raccontato in questo scritto inviato in forma privata ma che condividiamo perchè il bene condiviso si moltiplica.

 Ieri sera distrattamente ho guardato una sedia colma di panni da stirare. Istintivamente ho sbuffato pensando che avrei sicuramente preferito fare altro nella mia domenica sera. Poi lo sguardo si è fermato su una manichina rosa che pendeva da una maniglia di quella stessa sedia; era un grembiulino.

L’ho preso in mano realizzando che probabilmente sarebbe stata una delle ultime volte che avrei stirato un grembiulino a quadri, quel grembiulino che, in men che non si dica, diventerà troppo piccolo e farà spazio a vestiti più grandi e «alla moda».

Eppure, quei grembiulini lavati e stirati tante e tante volte sono intrisi di ricordi di un lungo percorso iniziato ben 8 anni fa quando da mamma forse un po’ intimidita davanti alla figura di una suora tanto sicura ho scelto di fidarmi.

Macchie di pennarelli usati per colorare disegni, colla per preparare i tanti lavoretti, magari un bottone perso giocando a ricorrersi in salone e, perché no, un piccolo alone di pasta rossa che… «quella dell’asilo è sempre più buona di quella preparata dalla mamma!».

Non immaginavo ancora quante emozioni avrei vissuto vedendo crescere i miei due bambini in questa scuola dal primo spettacolo a cui il mio primogenito non volle neanche partecipare al vederlo cantare contento e sicuro di sé sul palco nel suo anno da remigino pronto ad accogliere la sorellina nello stesso ambiente in cui si sentiva ormai accolto e benvoluto.

E poi ancora altri quattro ricchi anni di sorrisi, emozioni, esperienze uniche viste attraverso gli occhi di una bambina ormai anche lei pronta a iniziare la scuola primaria.

Anni in cui anche io sono cresciuta insieme a loro, cimentandomi nell’allestimento di presepi, raccolte fondi e preparazione di torte. Tante sono state le serate in cui con la stanchezza di una giornata di lavoro e di una cena preparata frettolosamente ritrovavo a scuola un clima familiare, un buon caffè (e non solo…) e i sorrisi di altri genitori con cui è stato un grande privilegio collaborare.

Un grazie a tutte le insegnanti per la loro dedizione, l’indiscutibile pazienza e il grande affetto dimostrato con tutti i bambini. Per il grande lavoro dietro ogni spettacolo, per tutte le lacrime asciugate e i sorrisi che hanno saputo accogliere. Per aver reso dei piccoli cuccioli della sezione primavera dei bambini meravigliosi pronti a spiccare il volo.

E il mio ultimo e più che sentito grazie va a una «donna», una suora, che oltre a essere stata insegnante per i miei figli è stata anche maestra di vita per me. Una donna che non ama complimenti, ma che con la sua silente determinazione mi ha insegnato a dare il massimo anche senza aspettarsi un grazie in cambio, pronta ad accogliere anche le critiche non costruttive senza mai vacillare nelle sue convinzioni.

Tante volte l’ho vista cadere e altrettante volte rialzarsi più forte e combattiva, con la sua tenacia e la sua radicata Fede. Posso solo ringraziarla per quanto, con il suo esempio, mi sia stata di supporto nel crescere Francesco e Vittoria e ricordarle che conserverà sempre un posto speciale nella nostra famiglia.

Con affetto e stima

Clara

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